Castellammare di Stabia: il diportismo prende il posto dello storico commercio del grano
Su mega yacht e chalet ruota lo sviluppo del nuovo porto
di Anna Capasso
Dal commercio di grano al traffico di mega e giga-yacht, il porto di Castellammare di Stabia, nel corso degli anni, ha cambiato volto. Oggi il commercio di merci ha lasciato il posto a quello del diportismo. Il porto di Castellammare di Stabia fa parte dell’Autorità Portuale di Napoli dal 2006, ora Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale (decreto legislativo del 4 agosto 2016, n° 169. “Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione delle Autorità Portuali”).
Il porto corre lungo la linea di costa del centro storico, partendo da piazza Giovanni XXIII (banchina di Zi’ Catiello) fino alla diga Foranea. L’abbiamo visitato a piedi. Camminando, lo sguardo viene attratto, sul mare, dalla presenza del Vesuvio che domina il golfo e che sembra così vicino da poterlo toccare. A terra, invece, lo sguardo è colpito da un edificio abbandonato, una struttura che ormai fa parte dell’archeologia industriale del porto: i Magazzini Generali. Rappresentavano, insieme a Fincantieri, il polmone economico della città di Castellammare. I Magazzini Generali ospitavano silos granari per la raccolta e la distribuzione del grano alle industrie del settore agroalimentare. Oggi di questa realtà economica resta soltanto Fincantieri. Dell’attività legata al traffico di grano si conserva un grande pontile galleggiante, ormai in disuso, sul quale ormeggiavano le navi e dal quale, attraverso dei rulli trasportatori, il grano veniva trasferito dalla nave ai silos.
I settori che oggi caratterizzano lo scalo stabiese sono il crocieristico-passeggeri ed il diportismo. Una parte importante dell’area portuale, come dicevamo, è occupata da Fincantieri, una delle principali industrie internazionali per la costruzione di navi.
L’ingresso del porto è sulla diga Foranea, utilizzata anche per l’attracco di grandi navi grazie al suo pescaggio (da 8 a 12 metri). È un’attività che si è ridotta per non intralciare il lavoro di Fincantieri. Lo stabilimento è posto accanto alla diga e, quando è operativo, è interdetto il passaggio delle imbarcazioni. Permane il traffico di navi da crociera di piccole dimensioni, comprese tra 80 e 100 metri, che possono essere ormeggiate alla banchina di sottoflutto.
Superato lo stabilimento di Fincantieri e la sede della Lega navale, ha inizio l’area dedicata al traffico da diporto per imbarcazioni fino a 24 metri. L’attività di diportismo si svolge alle banchine Magazzini Generali, Fontana e porto Davide. Il traffico si sviluppa, in particolar modo, durante la stagione estiva, arrivando ad ospitare fino a 3 mila imbarcazioni. Le navi superiori a 24 metri, invece, sono ormeggiate nella banchina di sottoflutto, in concessione dal 2015 alla società Stabia Main Port. Tra la banchina di sottoflutto e quella Magazzini Generali c’è la banchina Marinella riservata al trasporto marittimo. Da qui, quotidianamente, partono traghetti e aliscafi verso Ischia, Capri e Sorrento.
Un fascio di binari che corre nell’area retrostante del porto, rappresenta la linea di demarcazione tra l’area portuale e la città. Su quei binari, una volta, passavano i treni che dal porto trasportavano il grano alle aziende di trasformazione.
Il traffico diportistico è il punto di forza dell’economia del porto di Castellammare di Stabia che mira soprattutto a valorizzare la banchina di sottoflutto dedicata ai mega-yacht, segmento che rappresenta un mercato in crescita ad elevato valore aggiunto (anno 2016: 30 yacht, anno 2017: 130 yacht non incluse le prenotazioni invernali). La posizione della città rispetto a grandi attrattori turistici, come la penisola sorrentina e i siti archeologici di Pompei ed Ercolano, ha consentito un notevole sviluppo del settore del diportismo.
Prima di lasciare il porto, abbiamo visitato la banchina Fontana dove l’AdSP del Mar Tirreno Centrale ha previsto la realizzazione di nuovi chalet da destinare a bar e ristoranti per i cittadini e i turisti. Attualmente, a seguito di una gara, sono stati assegnati due chalet. Altri potranno essere assegnati entro l’anno alle stesse condizioni di gara.