Gruppo Ormeggiatori e Barcaioli del porto di Napoli : una società privata al servizio del pubblico
Ogni anno oltre 55 mila movimentazioni tra aliscafi, traghetti, navi cargo e da crociera
di Emilia Leonetti
L’appuntamento con il Presidente del Gruppo Ormeggiatori del porto di Napoli era per le 9:30, al piazzale Pisacane. Dovevamo raggiungere il terminal Bausan per assistere all’attracco di una nave portacontainer della compagnia MSC da 5 mila teu, 320 m. di lunghezza, 11,50 m. di pescaggio e 48 m. di larghezza. Un gigante del mare che, appena arrivati sulla banchina, è emerso in tutta la sua imponenza, dallo sbocco della Diga Foranea, scortato da tre rimorchiatori e affiancato da un’imbarcazione degli ormeggiatori.
La portacontainer procede ad un’andatura costante, trainata da sei cavi d’acciaio fissati a bordo nave dopo che dal rimorchiatore sono stati agganciati al “sagolino leggero” lanciato dalla nave. “L’intervento dei rimorchiatori- dice Mario Esposito, Presidente del Gruppo Ormeggiatori- è indispensabile perché, date le dimensioni e soprattutto non avendo la portacontainer le eliche “trasversali”, servono per consentire alla nave di girare. Trasportano la nave tenendo conto delle indicazioni del pilota di bordo, in modo da assicurare l’arrivo alla banchina in sicurezza. Affianchiamo la nave perché, in caso di emergenza, dobbiamo essere pronti a cambiare ormeggio. Entriamo in azione, se tutto va bene, a 150 metri dalla banchina”
L’operazione di ormeggio ha inizio con l’arrivo sulla banchina di un pick-up del “gruppo”. Due persone, munite di casco e giubbotto, mettono in moto il verricello a cui dovranno agganciare il cavo. L’imbarcazione degli ormeggiatori accompagna la nave cargo, nella fase finale, per consentirle di affiancarsi alla banchina. Da quel momento le operazioni di ormeggio sono guidate da terra e si concludono con l’avvolgimento dei cavi intorno alle bitte.
“Sono operazioni che richiedono– spiega Mario Esposito- grande attenzione e precisione. I tempi per le operazioni di ormeggio durano dai 40 minuti alle due ore per le navi che trasportano prodotti cerealicoli (in questo caso la durata è data dalla messa in opera del corpo morto per l’ancoraggio in fondo al mare della nave, che fuoriesce dalla banchina di un cinquantine di metri). Noi operiamo nello scalo per il 100% del traffico e su imbarcazioni di stazza superiore alle 500 ton. (dagli aliscafi, ai traghetti, alle navi cargo a quelle da crociera). Siamo di supporto per l’ormeggio, il disormeggio ma anche per il battellaggio (per navi in rada e per il trasferimento di persone e/o merci a terra)”.
Il gruppo degli ormeggiaori dispone di cinque mezzi navali per le operazioni di ormeggio e disormeggio, tre per il battellaggio. Assicura un servizio h24 organizzato in quattro squadre composte da otto ormeggiatori. Sono 34 i soci della cooperativa “Gruppo ormeggiatori e barcaioli del porto di Napoli”, tutti entrati a far parte della cooperativa a seguito di concorso pubblico, con una formazione specifica nel settore marittimo.
Lasciamo il terminal Bausan per spostarci nella sede del gruppo all’Immacolatella Vecchia. Un edificio a tre piani di colore grigio dove, oltre agli uffici e a una sala mensa, si trova, al piano terra, la sala operativa. Da qui si controllano tutte le navi in arrivo e in partenza nel porto e in rada.
La stanza del Presidente è al primo piano. Mario Esposito è Presidente dal 2013. “Siamo una società privata che fornisce un servizio pubblico. Assicuriamo la sicurezza della navigazione dal momento in cui la nave entra in rada sino all’attracco in banchina. Il nostro compito è anche rimuovere qualunque ostacolo alla navigazione sia in porto sia in rada. Per questo abbiamo imbarcazioni adibite al recupero con ganci di rimorchio (come tronchi d’albero, pezzi di imbarcazioni alla deriva)“.
L’attività del gruppo si concentra su due aspetti principali: la dotazione di una flotta moderna e attrezzata per la quale negli ultimi dieci anni sono stati investiti 400 mila euro e una capacità professionale che ha portato il gruppo a prevedere una formazione continua, utilizzando anche piattaforme di e-learning.
D’altronde non potrebbe essere diversamente se penso al dato che, lasciandoci, mi ha voluto fornire Mario Esposito: “Ogni anno effettuiamo circa 55 mila movimenti tra aliscafi, traghetti, navi mercantili e navi da crociera”.