Società “Magazzini Generali”: la gestione del Terminal della Cellulosa
Uno spazio “svizzero” per ordine, pulizia e efficienza: il modello “Klingenberg”
di Emilia Leonetti
L’impressione che si riceve entrando nel Terminal della cellulosa, area orientale del porto di Napoli, è di grande ordine e di pulizia. Lo sottolineo perché ciò non è usuale per un’impresa portuale e per un’area attraversata, ogni giorno, da mezzi meccanici, camion, in cui le attività si svolgono lungo l’arco dell’intera giornata con grande intensità, soprattutto in coincidenza dell’attracco, ai moli, delle navi.
“La nostra è una filosofia aziendale: ordine, pulizia, efficienza sono alla base del nostro sistema di gestione de terminal- dichiara il Presidente della Società “Magazzini Generali” Erik Klingenberg-. Un sistema funzionale alla nostra attività: movimentare coils o balle di cellulosa richiede molta attenzione perché è merce delicata. Nel caso dei rulli di cellulosa si tratta di semilavorati che, non essendo sottoposti ad ulteriori trattamenti, devono essere consegnati intatti alle aziende. La nostra serietà e capacità nella gestione del terminal, nello stoccaggio della merce e nella sua movimentazione, ci hanno consentito, in venti anni, di diventare leader nel Mezzogiorno.”
Sono le dieci di una mattina di settembre, l’ingresso del terminal è sulla strada che porta al terminal Bausan. I camion con i contenitori sono in fila, in attesa di entrare nell’area “container”. L’accesso è sulla sinistra. Mi accompagna il responsabile del terminal, Vincenzo Pagano. L’attività del Terminal si concentra su due settori merceologici: cellulosa e coils. Una parte residuale è rappresentata da merce in container. I moli dedicati sono il 42-43 e 44 per una superfice di banchina di circa 60 mila m2.
“I nostri principali clienti -racconta Vincenzo Pagano- sono la FIAT con i suoi stabilimenti presenti a Napoli e nel Sud Italia, per quanto riguarda i coils; le cartiere Burgo e le diverse aziende del settore, concentrate prevalentemente, tra Abruzzo e Lazio, per il settore della cellulosa. I rotoli di cellulosa sono invece destinati alle aziende del settore alimentare e dell’igiene. Il nostro è un lavoro di qualità e quantità. Noi curiamo l’intero ciclo: dall’arrivo della nave in banchina, allo stoccaggio della merce nei magazzini, al controllo della merce in entrata e in uscita sui camion, alla consegna. Gestiamo in regime di “ temporanea custodia doganale” i prodotti che arrivano da Paesi comunitari e extra comunitari. Dobbiamo, dunque, controllare che i documenti di viaggio corrispondano alla merce che scarichiamo e che stocchiamo, temporaneamente, nei nostri magazzini“.
Oggi in banchina è attraccata una sola nave. Mediamente in un mese arrivano al terminal una decina di navi. Al terminal lavorano, tra operai e impiegati, 23 persone. Gli operai operano sui mezzi meccanici per la movimentazione della merce e nei magazzini per il loro stoccaggio. Gli impiegati si occupano dei controlli dei documenti di viaggio e della programmazione giornaliera e settimanale legate all’arrivo e all’uscita della merce dai magazzini. Una parte del lavoro “sotto bordo” viene svolto dalla Compagnia portuale e almeno 150-200 persone al giorno sono coinvolte nel settore dell’ autotrasporto e in altre attività accessorie.
“La programmazione – spiega Vincenzo Pagano- viene fatta in base alle richieste dei nostri clienti. Il nostro ufficio “Merci” gestisce a monte le attività di presa in carico e poi di consegna dei prodotti. Una nostra peculiarità è la flessibilità: se un cliente ha necessità di ricevere merce, basta che avverta il nostro ufficio 48 prima.”
L’area si compone di diversi magazzini, alcuni coperti e solo due scoperti e protetti da tettoia. Mentre attraverso il terminal alcuni operai stanno operando con carrelli elettrici. Come mi racconterà più tardi il Presidente Erik Klingenberg, i mezzi meccanici di ultima generazione sono elettrici perché più efficienti e perché riducono l’impatto ambientale. Attualmente sono operativi 25 carrelli di portata superiore alle 10 ton. e 15 di portata inferiore. Completano il parco mezzi 3 gru di banchina.
“In questi anni – precisa il Presidente– abbiamo investito 8 milioni di euro sui macchinari. E’ un impegno costante perché, per mantenere ad alti livelli il funzionamento del terminal, dobbiamo investire nei macchinari. E questo significa non solo più carrelli elettrici ma anche nuove gru. Prevediamo di implementare la nostra dotazione di nuove macchine entro il 2021. La nostra strategia è ricercare costantemente migliori modalità di gestione del Terminal, avendo contestualmente attenzione alla formazione del nostro personale “