Il Piano Regolatore del porto di Napoli è in corso di rivisitazione, dopo la “restituzione”da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ( marzo 2013) a causa delle “ carenze riscontrate in merito agli aspetti pianificatori e procedurali” della proposta di piano del 2013.
In particolare bisogna ridefinire le ipotesi di “realizzazione e gestione dell’impianto di carico a servizio dei prodotti petroliferi” e redigere il Rapporto Ambientale, a base della procedura VIA/VAS, che costituisce parte “integrante del piano e ne accompagna l’intero processo di elaborazione e approvazione”
In base dunque alla Legge 84/94 che assegna all’Autorità Portuale il compito di redigere il Piano Regolatore del Porto di Napoli, al DLG n. 152/2006 e alla legge regionale in materia di VIA/VAS la procedura da attuare è la seguente:
attività di pianificazione inerente l’intera Circoscrizione portuale (porti di Napoli e Castellammare di Stabia)
definizione delle proposta da parte del C.P.
conferenza di pianificazione con gli Enti competenti
condivisione e messa a punto delle proposta definitiva/eventuale riapprovazione da parte del C.P.
intesa istituzionale
invio della proposta al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici
acquisizione parere
trasmissione al Ministero dell’Ambiente del Rapporto Ambientale per giudizio VIA/VAS e successiva emanazione del decreto interministeriale (MATTM/MIBACT)
approvazione da parte della Regione Campania, ai sensi dell’art.117 della Costituzione
Una precedente proposta di Piano Regolatore aveva ricevuto, nel 2004, parere favorevole con prescrizioni da parte del Consiglio dei Lavori Pubblici.
Nel 2011, però, il Comitato Portuale, con delibera n.30, interruppe quel procedimento per riavviarne un ulteriore, riguardante il solo porto di Napoli, appunto quello che nel 2013, fu oggetto di restituzione da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.