L’opinione
Le rinfuse liquide: un traffico di valore per i principali porti europei e italiani
di Alessandro Panaro*
Recenti studi di SRM hanno mostrato come i porti svolgano un ruolo importante nell’importazione e nella fornitura di petrolio greggio alle raffinerie attraverso condotte o navi cisterna; le raffinerie a loro volta trasferiscono i prodotti petroliferi attraverso condotte o navi cisterna per la loro successiva distribuzione ad uso polivalente.
Top 10 porti europei per movimentazione di rinfuse liquide (migliaia di tonnellate)
Tabella 3 – Fonte: SRM su Eurostat, 2020
Nel ranking dei principali porti europei per movimentazione di rinfuse liquide si trova, all’8° posto, anche un italiano, Trieste. Nel nostro paese i porti hanno sperimentato tra il 2014 e il 2019 un andamento altalenante nella movimentazione di rinfuse liquide, in riduzione nell’ultimo biennio, che li ha portati a gestire 180 milioni di tonnellate, pari al 38% del totale del traffico italiano. L’Unione Petrolifera attribuisce il calo al fatto che il consumo di petrolio e dei suoi derivati, nel corso del 2019, è diminuito dell’1%.
Tale categoria di merci si conferma comunque la principale gestita dagli scali italiani ed anche strategica (elevati introiti per le attività portuali).
Movimentazione di rinfuse liquide nei porti italiani (Milioni di tonnellate). 2015-2019
Grafico 4 – Fonte: SRM e Assoporti, 2020
Allo stato attuale vi è una netta prevalenza dell’import, principalmente correlato alla domanda di raffinazione dei prodotti petroliferi e alla domanda energetica da soddisfare.
Tale tipologia di traffico risulta importante anche per l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale che ha totalizzato nell’intero 2019 quasi 5,5 milioni di tonnellate (il 16,7% del totale movimentato) con una performance del +4,4% sul 2018; le rinfuse sono per lo più rappresentate da petrolio raffinato (73,6% del totale). La quasi totalità di queste merci è in import con circa il 90%. Da sottolineare anche che Napoli ha movimentato più di un milione di tonnellate di prodotti petroliferi gassosi, il GNL rappresenta una delle nuove frontiere del traffico portuale, anche in una visione sostenibile.
Anche Gennaio 2020 mostra risultati lusinghieri con 526mila tonnellate movimentate (+ 12,7% sul 2019).
Tornando a livello nazionale, i principali porti italiani per rinfuse liquide hanno registrato una riduzione rispetto al 2018, ad eccezione di Trieste il cui traffico è rimasto costante, così come mostra la seguente tabella:
Primi 5 porti italiani per movimentazione di rinfuse liquide (Milioni di tonnellate).2019
I primi 5 porti rappresentano il 69% dell’intero traffico liquido nazionale e Trieste, con 43,3 milioni di tonnellate, si conferma lo scalo italiano che movimenta i volumi più elevati; lo scalo giuliano, infatti, rappresenta il punto di approvvigionamento dell’Oleodotto TAL (Oleodotto Transalpino) che collega Trieste con la Baviera e copre il 40% del fabbisogno energetico derivato dal petrolio della Germania (il 100% della Baviera e del Baden-Württemberg), il 90% dell’Austria e il 50% della Repubblica Ceca. Seguono Cagliari ed Augusta, terzo per volumi, ma che è il porto che evidenzia il maggior grado di specializzazione, dedicando alle rinfuse liquide il 96% della movimentazione complessiva del 2019.
Rivestire un ruolo importante nell’ambito dei traffici energetici vuol dire essere un porto moderno che ambisce a diventare scalo strategico nell’ambito di uno scenario competitivo del Mediterraneo che va facendosi molto complesso, anche alla luce dei nuovi accadimenti connessi all’avvento del Covid-19 che inevitabilmente modificherà gli orizzonti marittimi ed economici globali.
* Capo Servizio Trasporti Marittimi, SRM