L’opinione
Universiadi e Porto di Napoli: Un test per il futuro
Pasquale Belfiore*
Universiadi e Porto di Napoli, una relazione diretta, forse anticipatrice di futuri e inediti scenari. Il villaggio galleggiante di atleti su navi da crociera al cospetto dell’area storico-monumentale più nota e celebrata della città. Per l’assoluta novità dell’evento, queste immagini saranno destinate ad entrare nella iconografia storica del porto.
Napoli e la Campania hanno accusato gravi ritardi nell’organizzazione ma, paradossalmente, proprio per questo motivo alla fine sono state fatte le scelte progettuali e insediative più utili e ragionevoli. In luogo di nuove attrezzature sportive e insediative che avrebbero richiesto ingenti risorse e tempi molto più lunghi, è stato varato un vasto programma di straordinaria manutenzione e ammodernamento delle strutture e degli impianti esistenti nella regione con lo sguardo, lungimirante, rivolto oltre l’evento sportivo.
Napoli, le quattro province e i centri minori che saranno teatro delle gare, alla chiusura dei giochi, potranno contare su un patrimonio ragguardevole di attrezzature sportive. Raccomandazione d’obbligo: tenere tutto in efficienza nel tempo.
In questo quadro di riferimento, perché le Universiadi napoletane e il Porto di Napoli anticipano scenari futuri?
Perché è tramontata l’era dei faraonici progetti legati ai grandi eventi a livello planetario come le esposizioni universali, le olimpiadi, i mondiali di calcio, le universiadi, l’America’s Cup, i giubilei. Conti finali in rosso, impianti sovradimensionati, manutenzione costosa, villaggi-atleti inutilizzati. Era una maniera ottocentesca, s’è detto, di organizzare gli eventi e promuovere la competizione tra le città con il gigantismo costruttivo. Cambio di paradigma: si recupera e si rende efficiente ciò che esiste, ovvero, l’affermazione dei più moderni concetti di manutenzione urbana e risparmio nel consumo di suoli. L’ospitalità provvisoria può essere garantita dalla residenzialità provvisoria, navi da crociera alla fonda, per esempio.
Perché la competizione tra le città si svolge oggi all’incrocio tra le grandi rotte mondiali dei traffici commerciali. Genova e Trieste per l’Europa, Napoli per il bacino del Mediterraneo saranno con tutta evidenza destinate in un futuro prossimo a significative rigenerazioni urbane, soprattutto delle fasce costiere, per ricoprire con decoro ambientale ed efficienza questo nuovo ruolo. Le universiadi di luglio saranno un test di grande importanza, per Napoli e il suo porto.
*Docente di Progettazione architettonica e urbana dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”.