Quattro domande a…
Massimo Clemente: confermato alla guida del tavolo tecnico per il Molo San Vincenzo
L’impegno per realizzare la passeggiata che dal Molosiglio raggiungerà la testata del molo
di Emilia Leonetti
La conferma di Massimo Clemente, urbanista, Direttore del CNR IRISS di Napoli, alla guida del tavolo tecnico per la destinazione dell’antico molo San Vincenzo, è arrivata qualche settimana fa. Il Presidente Andrea Annunziata ha voluto così favorire un accelerazione al percorso da seguire per l’apertura del molo ai napoletani.
Il tavolo, infatti, composto da AdSP Mar Tirreno Centrale, Marina Militare, Ministero della Difesa, Comune di Napoli, Sovrintendenza ai Beni Architettonici, Agenzia del Demanio e CDP Immobiliare aveva raggiunto un’intesa sulla modalità per consentire la fruizione del molo. La nomina di Massimo Clemente da parte dell’Autorità Portuale consente di riprendere la navigazione senza ritardi o intoppi. Nell’intervista i passaggi e i tempi per la costruzione della passeggiata.
- Prof. Massimo Clemente, Lei è stato confermato dal Presidente Andrea Annunziata, alla guida del tavolo tecnico sul Molo San Vincenzo, quale sarà il suo lavoro? Da dove partirà e quali le novità che introdurrà?
“Il punto in cui siamo è di una navigazione che continua. E’ come se fissassimo sulla rotta un punto nave. La navigazione è in continuità e il punto da cui partiamo è il documento di orientamento condiviso tra tutti i soggetti partecipanti al tavolo, che recepiva la proposta dell’Amm. Edoardo Serra. L’idea è realizzare un percorso esterno alla base navale, lato Molosiglio, che, correndo lungo la base, guadagni la scogliera del molo, oltre la base, e prosegua con un camminamento/passeggiata sino alla testata del molo, sotto la statua di San Gennaro. L’idea progettuale della passeggiata è simile a quella realizzata nel porto di Cagliari dalla Marina Militare, in una situazione analoga alla nostra.”
- Partendo dal documento di orientamento, in che modo procederà per realizzare rapidamente l’intervento sollecitato anche dal Presidente Andrea Annunziata?
“CDP Immobiliare, sulla base del protocollo d’intesa stipulato oltre un anno fa con il Comune di Napoli e con l’AdSP del Mar Tirreno Centrale, sta già redigendo uno studio di fattibilità tecnico-economica che tiene conto della proposta avanzata dalla Marina Militare. Dopo l’estate presenterà le risultanze dello studio, che è il primo passo per intraprendere un’attività di progettazione vera e propria della passeggiata. A questo farà seguito la realizzazione.
Il ruolo che mi è stato affidato e che cercherò di svolgere nel migliore dei modi, è tenere insieme in un processo collaborativo tutti i soggetti pubblici coinvolti, affinché la proposta della Marina Militare sia realizzata.
I soggetti sono: Marina Militare, Comune di Napoli, AdSP, Sovrintendenza ai Beni storici e architettonici, Agenzia del Demanio, CDP Immobiliare. E’ importante che si continui a cooperare per giungere ad una convergenza quando si passerà dallo studio al progetto e poi all’attuazione.
In una situazione complessa, qual è quella del nostro Paese dal punto di vista burocratico e amministrativo, ma anche delle pressioni civiche e dei movimenti di opinione, è fondamentale che vi sia una larga convergenza a monte dei processi per favorire l’attuazione delle scelte. Il mio principale compito è conservare quest’armonia e far si che diventi l’humus su cui completare il processo.”
- Lei intende stabilire una tempistica? Un cronoprogramma che scandisca i passaggi necessari sino alla costruzione delle passeggiata? In attesa della realizzazione, in particolare, pensa di dar vita a iniziative che sostengano la scelta della passeggiata, anche per richiamare l’attenzione dei napoletani sull’importanza del molo San Vincenzo?
“Prima del conferimento dell’incarico, sin dal 2015 mi sono interessato, nella mia veste di urbanista e ricercatore, al molo con iniziative pubbliche, insieme ad una rete di associazioni come Propeller, Vivoanapoli, con il Dipartimento di Studi Umanistici della Federico II, con il Consiglio d’Europa di Venezia, con il FAI.
Penso che dovranno continuare in collaborazione con la Marina Militare e con l’Autorità Portuale. E’ un’attività di divulgazione, nota anche come “terza missione”, che per noi ricercatori, in particolare per l’Istituto che dirigo, il CRN IRISS, è prioritaria. Il progetto di valorizzazione del molo è un obiettivo strategico per cui continueremo a lavorare insieme alle Istituzioni e alle associazioni. Il Molo San Vincenzo è tra i casi di applicazione virtuosa della Convezione di Faro, sulla valorizzazione del patrimonio culturale attraverso le comunità patrimoniali. Siamo in questa sorta di albo d’oro del Consiglio d’Europa per cui le iniziative continueranno.”
- In merito alla tempistica, come procederà?
“CDP Immobiliare predisporrà uno studio di fattibilità sulla passeggiata, dopo ci sarà la fase di progettazione, indispensabile per bandire la gara per l’appalto dei lavori e per eseguirli. Obiettivo principale di tutti è realizzare la passeggiata.”
- Sull’integrazione porto-città, ritiene che il molo sia l’infrastruttura per realizzarla o ritiene che vi siano altri spazi lungo l’area del waterfront e del porto su cui realizzare tale processo?
“Penso che il Molo San Vincenzo sia sicuramente importante, ma l’integrazione porto-città dovrà essere un elemento da affrontare nel Documento di Pianificazione Strategica . Perché l’integrazione inizia al San Vincenzo e finisce a Vigliena, comprendendo tutte le aree, non solo quelle del porto storico. Se noi percorriamo il waterfront napoletano troviamo il molo San Vincenzo, la Stazione Marittima, l’Immacolatella Vecchia, gli ex Magazzini Generali.. Se andiamo oltre, troviamo la Casa del Portuale che è un capolavoro di architettura, opera di Aldo Loris Rossi, uno dei maestri della scuola di architettura organica napoletana. Ma anche il Forte di Vigliena cui stiamo lavorando con AdSP, Rotary e CNR IRISS per un percorso di sensibilizzazione e valorizzazione. Ad oriente l’edificio ex Cirio, la fabbrica Corradini…
L’integrazione, dunque, si deve sviluppare lungo l’intera linea portuale, fermo restando che la principale attività sono i traffici, la movimentazione delle merci, il traffico passeggeri. Questo non esclude che si possa realizzare integrazione in una serie di aree e di edifici senza intralciare le attività portuali, favorendo anche interventi utili alla città. Per questo è importante coinvolgere i cittadini, le comunità, le forze imprenditoriali della città nelle visioni e nelle decisioni. Credo che il compito del pubblico sia quello di controllare, governare, avere la visione e pianificare in accordo con il territorio; il compito del tessuto imprenditoriale di contribuire, lì dove possibile, alla realizzazione.”