L’opinione
Alta velocità marittima nei golfi di Napoli e Salerno
di Barbara Trincone*
Il 14 Marzo presso l’Università degli Studi di Salerno si è tenuto il convegno Il “Rilancio delle linee marittime veloci in Campania”, per presentare i risultati dello studio di prefattibilità sull’attivazione di nuovi collegamenti marittimi nei golfi di Napoli e di Salerno. Lo studio è frutto della collaborazione tra l’AdSP del Mar Tirreno Centrale e l’Ateneo Salernitano che, nel 2017, hanno formalizzato un Accordo Quadro avente ad oggetto le tematiche proprie dell’economia del mare. Lo studio, è stato condotto dalla sottoscritta, in qualità di responsabile tecnico, ed è stato coordinato dal Presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Centrale Pietro Spirito, da Fabio Carlucci dell’Università di Salerno e da Rocco Giordano del LabEATT (Laboratorio di Economia Agroalimentare Trasporti e Turismo)
L’analisi ed i suoi approfondimenti hanno avuto quale obiettivo di ricerca la verifica della fattibilità dell’attivazione di 4 linee veloci, due per il golfo di Napoli e due per quello di Salerno; servizi effettuati quotidianamente e con più mezzi nel periodo luglio e agosto e servizi attivi durante il fine settimana (venerdì – sabato e domenica) nel periodo di giugno e settembre con l’ausilio di poche unità navali.
Allo scopo di rendere sostenibili i collegamenti, dal punto di vista economico e ambientale, si è ipotizzata un’offerta che possa fare perno su servizi caratterizzati da un’elevata velocità commerciale; una compressione del numero delle fermate e un’elevata frequenza, in linea con le esigenze di una domanda di mobilità urbana. In questo modo, i servizi ipotizzati rappresentano una reale alternativa all’accesso via terra, ad aree di pregio storico-artistico e paesaggistico della nostra regione. Le 4 linee sono state concepite per essere, tra loro, integrate ed interconnesse e per rappresentare un’alternativa via mare efficiente e veloce.
La ricerca si è sostanziata nella valutazione dei punti di forza e di debolezza delle esperienze pregresse (Metrò del Mare) ed in corso (Cilento Blu ed Archeolinea), dalle quali è emerso che il servizio del Metrò del Mare offriva un servizio con numerose tappe e dalle caratteristiche intrinseche di lentezza, mentre gli attuali servizi offerti da Archeolinea e Cilento Blu, vista la bassa offerta in termini di frequenza delle corse, non rappresentano una reale alternativa al tutto strada. La metodologia dello studio ha previsto anche un confronto con gli operatori del settore e con le istituzioni, una serie di sopralluoghi nei porti di partenza e di destinazione, oltre a verifiche di efficienza delle linee attualmente utilizzate, interlocuzioni con le Capitanerie di Porto ed una dettagliata analisi dell’offerta dei collegamenti terrestri.
L’attivazione delle linee ipotizzate, oltre a presentare notevoli vantaggi di carattere ambientale conseguenti al decongestionamento del traffico stradale, risulta particolarmente adatto al supporto del traffico diretto verso le aree balneari e i siti culturali della Regione Campania, grazie ad una efficiente rete di collegamenti via mare. Per rafforzare le potenzialità dell’alternativa via mare rispetto a quella su gomma, bisogna ipotizzare interventi di limitazione al traffico veicolare privato (road pricing) verso le aree della costiera amalfitana e sorrentina, oltre che del Cilento, vere perle del nostro territorio. A ciò si dovrebbe aggiungere una redistribuzione modale dei flussi di merce con l’utilizzo della ferrovia nelle fasce notturne e la consegna con mezzi elettrici nell’ultimo miglio.
Dallo studio emerge che la sostenibilità economica dei servizi non può prescindere da un’organizzazione idonea a garantire uno standard qualitativo rispondente alle aspettative della domanda, non solo in termini di caratteristiche dell’offerta (sicurezza, comfort, pulizia dei mezzi, regolarità e frequenza delle corse), ma anche in termini di un’efficiente integrazione con il trasporto via mare e via terra. Il servizio, per essere sostenibile, deve contare su mezzi moderni e veloci, con un numero limitato di fermate, ad elevata frequenza, con un tempo di percorrenza competitivo.
Elementi indispensabili per l’avvio del servizio, e per la sua sostenibilità economica nel tempo, sono rappresentati da un cofinanziamento pubblico per la fase di start up; investimenti nel rinnovo delle flotte; integrazione intermodale (con altri modi di trasporto a monte e a valle della fase mare) ed intramodale (con le altre linee marittime in esercizio); miglioramento dei servizi land side (banchine, servizi igienici, bar, strutture ricettive quali info point, edicole, ecc.); bigliettazione elettronica ed integrata, mediante strumenti digitali come una App dedicata, anche con formule all inclusive che comprendano, oltre al viaggio, itinerari storico-culturali e servizi turistici; mantenimento nel tempo di tariffe agevolate per studenti, anziani e categorie protette; interventi di marketing per l’allargamento della base di clientela.
I numerosi spunti emersi dallo studio e dal confronto con gli attori coinvolti, meritano approfondimenti maggiori con ulteriori studi di fattibilità. Inoltre gli approfondimenti di merito non possono prescindere dalla volontà dell’Amministrazione Pubblica e degli operatori del settore a collaborare, organizzando tavoli di concertazione con i diversi Comuni coinvolti ed ipotizzando di stipulare accordi e convenzioni con gli operatori degli stabilimenti balneari e con i gestori di hotel e servizi di ristorazione.
*Ricercatrice LabEATT, Dipartimento Scienze Economiche e Statistiche Università degli Studi di Salerno.