Francesco Nerli, la competenza e le capacità che hanno inciso nel porto di Napoli
Antonio Bassolino: sarebbe stato un ottimo Ministro delle Infrastrutture
di Emilia Leonetti
Fondazione SUDD, in un giorno di pioggia fitta e incessante. Via Toledo, 6°piano. Il Presidente Antonio Bassolino mi aveva dato appuntamento lì, nella sua base operativa. Il suo impegno politico in questi anni non è mai venuto meno, come tutti sanno, dunque l’incontro per parlare di Francesco Nerli, non poteva che essere nella sede della Fondazione dove si discute della città.
Nel 2000, quando Francesco Nerli fu scelto per guidare il porto di Napoli, Antonio Bassolino era Presidente della Giunta Regionale. La sua nomina fu sostenuta dal Presidente della Regione Campania che, come racconterà nell’intervista, lo considerò per le sue competenze nel settore portuale e per le capacità politiche, la persona giusta.
- Presidente Antonio Bassolino, la scomparsa di Francesco Nerli impone di ricordare l’epoca in cui Lei era Presidente della Regione Campania e Rosa Russo Iervolino, Sindaco di Napoli. Cosa rappresentò, secondo Lei, quella stagione per il porto di Napoli e per la città?
“Francesco Nerli è stato un Presidente dell’Autorità Portuale di Napoli molto importante. La sua competenza era da tutti riconosciuta: dalle Istituzioni, dalle forze imprenditoriali, dai sindacati, da aziende che operano in un grande porto, come quello di Napoli. Nerli si era conquistato nel corso di lunghi anni questa competenza e questo riconoscimento. È stato Presidente del porto anche a Civitavecchia, parlamentare e la sua competenza era indubbia. Poi Presidente di Assoporti. Lo dico con schiettezza: a mio avviso, aveva le qualità per essere un ottimo Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Parliamo di una persona che ha inciso nella realtà della nostra città e del Paese. Per questo la sua scomparsa è stata un dolore per tanti di noi. Un lutto pubblico. E’ anche con Francesco Nerli che il tema dei porti acquista in un Paese come il nostro una sua centralità. Ricordo bene le riunioni che si tenevano all’Autorità Portuale, a cui ho cercato di partecipare sempre con impegno, sia prima da Sindaco e sia poi da Presidente della Regione. Erano, infatti, riunioni che avevano sempre spazio nella mia agenda perché il porto, lo penso da sempre ed oggi ancor più, è la principale infrastruttura della città. Dal porto dipendono tante cose: è la prima dal punto di vista produttivo, commerciale, turistico, dei rapporti con le isole, delle mille attività che si svolgono nello scalo, negli interporti. Un punto strategico. E questo era molto chiaro per Francesco Nerli e per questo penso che gli dobbiamo essere tutti quanti grati. Il porto, poi, ha vissuto vicende complicate e delicate, diversi commissariamenti e poi, in questi anni, l’attività svolta dal Presidente Pietro Spirito che in questi ultimi anni ha lavorato con grande impegno.”
- Lei è stato uno degli artefici dell’abbattimento del muro che separava il waterfront del porto dalla città. A 20 anni da quel significativo evento come valuta l’integrazione tra porto e città, che era uno degli obiettivi dell’intervento avvenuto l’11 maggio 2000?
“Adesso, davanti a noi, si tratta di avere ben chiare le scelte da effettuare. Per me è molto importante completare l’apertura del porto alla città. L’abbattimento del nostro muro è nella memoria di molti, ma bisogna andare oltre. Il molo San Vincenzo è ancora più di ieri un luogo strategico per il rilancio del porto e della città. Devo dire che tutte le attività del porto lo sono, da quelle industriali, al commercio, alle crociere…Tutte richiedono una nuova e forte attenzione del Governo Nazionale in primo luogo, poi delle nostre Istituzioni locali, della Regione e del Comune. Attorno al porto si gioca, nei prossimi anni, una parte considerevole del futuro delle nostre terre. Il mio augurio è che ci si impegni e si lavori unitariamente sul porto di Napoli con la collaborazione piena tra tutte le Istituzioni. Non possiamo permetterci divisioni tra Istituzioni, dobbiamo saper fare come e meglio di come fanno tante realtà del Nord, che sanno unirsi. Dobbiamo farlo non per contrapporre nord e sud del Paese. Al contrario sono convinto che abbiamo bisogno gli uni degli altri ed è importante che si costruisca un rapporto diverso rispetto al passato tra sud e nord del Paese. In quest’ottica dobbiamo saper difendere gli interessi del nostro porto, della portualità meridionale e fare in modo che il porto di Napoli sia competitivo a livello internazionale. Dobbiamo tendere ad un porto che sia in grado, per nuovi traffici e nuove relazioni internazionali, di assolvere al ruolo che gli spetta storicamente e al ruolo che dovrà svolgere in futuro.”
- Qual è stato in tutti questi anni il suo rapporto umano, oltre che politico, con il Presidente Francesco Nerli?
“Vorrei aggiungere che insieme alla sua indubbia competenza da tutti riconosciuta, Francesco Nerli era una bella persona. Lo dico dal punto di vista dei rapporti umani. Francesco Nerli è una persona che ha sofferto molto per vicende giudiziarie durate lunghi anni, troppi anni. Ne è uscito completamente scagionato, “perché i fatti non sussistono”. Ha saputo soffrire mantenendo un rispetto verso la magistratura, il mondo della giustizia. Noi dobbiamo ricordarlo anche da questo punto di vista: la sua vicenda umana e personale è stata una vicenda dolorosa. È passato attraverso anni davvero difficili. Anche io ho dovuto attraversare vicende dolorose concluse con la piena assoluzione e quindi comprendo, so cosa vuol dire. Per questo la notizia della scomparsa di Francesco Nerli mi ha profondamente colpito e addolorato. È scomparsa una delle persone più competenti sul tema dei trasporti e della portualità. È scomparso un parlamentare la cui autorevolezza era testimoniata anche dagli avversari politici. È scomparso un uomo che si era impegnato con il cuore per il porto di Napoli, lui non napoletano. È successo e succede anche ad altri. Si era innamorato di Napoli e dico che gli dobbiamo essere grati per quello che ha dato alla nostra terra.”