Comandante Capitaneria di Porto: “Non più Cenerentola. Il porto ora ha uno sviluppo delineato”
Intervista a Guglielmo Cassone
Di Emilia Leonetti
- Comandante Guglielmo Cassone, Castellammare di Stabia è dal 2006 nella giurisdizione dell’Autorità Portuale di Napoli, ora Autorità di Sistema. Dal suo osservatorio come è cambiato il porto in oltre dieci anni, mi riferisco, soprattutto, alle trasformazioni infrastrutturali e all’integrazione con la città?
“Sono alla guida della Capitaneria di Porto da due anni, però sono stabiese di nascita e questo, secondo me, è un valore aggiunto perché sto lavorando per la mia città. Per rispondere alla sua domanda: sì il porto è cambiato in questi dieci anni. Da porto commerciale, come testimoniano ancora oggi i manufatti del Silos Granari e del deposito “Sali”, è andato via via evolvendo verso il settore turistico e confermando la sua vocazione industriale con lo storico stabilimento di Fincantieri. Con l’assegnazione alla società Main Stabia Port del molo di sottoflutto abbiamo aperto la strada al turismo dei mega e giga yacht, mentre con Marina di Stabia accogliamo circa mille imbarcazioni di piccole e medie dimensioni. Manteniamo tra i settori tradizionali, quello del traffico passeggeri con le isole e con la costiera Sorrentina. La novità è rappresentata dalla volontà dell’Amministrazione Comunale d’intesa con l’AdSP di realizzare l’apertura di una piazza a mare con l’abbattimento dei Silos Granari. Per il deposito “Sali” l’intenzione è destinare ad attività turistiche il manufatto.”
- Possiamo dunque affermare che il porto di Castellammare ha due vocazioni, come è anche evidenziato nel POT 2017-2020, quella turistica legata al traffico da diporto, e quella industriale grazie alla storica presenza di Fincantieri. Le ritiene sufficienti per lo sviluppo della città e del territorio o considera che bisognerebbe considerare anche altri settori?
“Ritengo che, come espresso prima e come analizzato nel POT, le vocazioni siano quelle descritte. E’ chiaro che sono vocazioni da sviluppare, da valorizzare per espandere appieno i benefici per la città e per il territorio. In questo senso auspico la costruzione di un nuovo bacino nello stabilimento di Fincantieri. Attualmente si lavora su uno “scivolo” bello ma non concorrenziale rispetto ad altri cantieri. Il porto di Castellammare di Stabia si trova al centro tra Napoli, le isole, la costiera: una posizione ottimale per fare del turismo il principale volano dell’economia stabiese.” - L’Autorità Marittima quale ruolo svolge per Castellammare e il suo porto, oltre quelli previsti istituzionalmente (controllo e vigilanza)?
“Il nostro ruolo è garantire la sicurezza a mare e delle operazioni commerciali. Però il nostro ruolo è anche quello di favorire le vocazioni di cui parlavamo prima. D’altronde partecipo in prima persona alle riunioni del Comitato di Gestione e le decisioni sugli investimenti e sulle linee di sviluppo del porto di Castellammare si prendono in questo consesso così come per gli altri due porti del sistema capano: Napoli e Salerno” - Scusi se la interrompo ma Castellammare ha in questi anni risentito, a suo parere, del fatto di essere per dimensioni, per infrastrutture e per tipologia di traffici, un porto ”minore” rispetto a Napoli?
“Devo essere sincero: negli anni precedenti Castellammare è sembrata la Cenerentola di Napoli. Con la legge di riforma dei porti le cose sono mutate perché ora si punta a costruire un sistema portuale e in un sistema ognuno ha il suo valore e soprattutto si punta a considerare e a valorizzare le potenzialità di ognuno.”