TFG: azzerare canoni demaniali per l’intero 2020 per mantenere livelli occupazionali
Considerare estensione al 2021 per calo domanda interna e contrazione traffici
di Roberto Bucci*
Possiamo affermare che già da tempo le aziende si trovano a competere in un’economia sempre più globale e interconnessa.
I recenti avvenimenti ci hanno ricordato prepotentemente che ormai persone, merci, informazioni e paure viaggiano da un continente all’altro con rapidità impressionante. Tutto ciò ha avuto e continua ad avere conseguenze importanti sulle nostre vite.
In qualità di terminal operator multi-purpose nel porto di Napoli, la performance del Terminal Flavio Gioia è ovviamente legata a doppio filo all’impatto economico e sociale del virus sul nostro territorio.
Pur in un clima di incertezza, abbiamo comunque fatto fronte alle difficoltà adeguandoci repentinamente allo scenario attuale.
Come sappiamo, gli scali portuali campani servono territori dal tessuto produttivo a forte vocazione agro-alimentare.
Nella fattispecie, tale settore ha risentito positivamente di uno shock di domanda proveniente da paesi che storicamente vedono le proprie catene di retail e di grande distribuzione come i principali acquirenti di pasta alimentare, conserve e di prodotti alimentari a lunga conservazione made in italy.
L’effetto psicologico prodotto dalla pandemia ha infatti spinto la popolazione mondiale ad una “corsa alle scorte”.
Non bisogna poi dimenticare l’apporto positivo ai livelli di produzione dato da realtà produttive appartenenti ad altri settori o filiere ritenute comunque essenziali.
A fronte di una sostanziale tenuta dell’export, abbiamo però registrato un importante calo delle importazioni.
Tale riduzione, dovuta a una riduzione della domanda interna, si è avvertita già a gennaio, ossia prima che il COVID si manifestasse in Europa.
Ritengo poi che al successivo acuirsi della contrazione dei traffici inbound abbiano contribuito diversi fattori a seconda degli stadi della pandemia.
In una prima fase, il calo dell’import dall’estremo oriente, in particolare dalla Cina, è derivato da una contrazione dell’offerta conseguente al lock down e alla chiusura degli stabilimenti produttivi.
Successivamente e in via più o meno contemporanea all’allentamento delle misure e alla conseguente riapertura degli stabilimenti cinesi, sono state le aziende europee a dover osservare un periodo di severo lock down che ha comportato una forte riduzione della domanda di beni.
Sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria, il personale TFG ha prontamente recepito le linee guida emanate dall’Autorità circa le procedure anti contagio da implementare. Infatti, i preposti vigilano quotidianamente sul rispetto del protocollo interno e sull’attuazione delle procedure. Tale atteggiamento proattivo ci ha consentito di garantire all’utenza la continuità delle nostre prestazioni in condizioni di sicurezza.
Il mese di maggio si apre con una fase nuova. Gli ultimi sviluppi ci portano a sperare prudentemente che le misure anti contagio adottate al livello nazionale e regionale si rivelino idonee a garantire un funzionamento sostenibile delle attività produttive.
Nel quadro attuale, spetterà alle autorità competenti l’arduo compito di coniugare la fondamentale necessità di incentivare i consumi e la produzione industriale con l’esigenza primaria di tutelare la salute delle persone.
L’attuale incertezza caratterizzante il panorama economico e il primario obiettivo del mantenimento dei livelli occupazionali impone un intervento del legislatore affinché i canoni demaniali relativi al periodo marzo – dicembre 2020 siano azzerati.
Tale intervento appare fondamentale affinché le imprese possano sopportare le perdite che, nostro malgrado, si paventano per l’esercizio 2020.
In base al reale andamento dei traffici nel 2020, ci auguriamo che si possa estendere la stessa facilitazione al 2021. Infatti, l’impatto sui conti economici dell’anno in corso comporterà importanti conseguenze anche sul prossimo esercizio. La ripresa non sarà agevole repentina, bensì richiederà tempi lunghi.
Come commentato dalla stampa inglese, attualmente fronteggiamo “uncharted waters”.
Al momento è impossibile prevedere gli effettivi sviluppi sanitari ed economici alla luce dell’impegno che lo Stato ha nei confronti di tutte le altre categorie che versano in condizioni di difficoltà.
Oltre che dalla coscienza realistica della situazione la nostra resilienza è motivata dalla Fede nella Divina Provvidenza.
Avvertiamo la grande responsabilità di essere, insieme agli altri Terminalisti del nostro cluster, piattaforme logistiche indispensabili per il corretto funzionamento delle catene logistiche al servizio del nostro tessuto produttivo.
La nostra priorità rimane quella di offrire all’utenza un servizio costante ed efficiente nel pieno rispetto dei protocolli implementati.
In questa fase delicata, il rigore nell’osservanza delle prescrizioni è una condizione essenziale perché la situazione possa migliorare per il bene di tutti.
*Presidente società “TFG”