Nel porto di Napoli si parla di Responsabilità sociale d’ Impresa
I principi etici e sociali da attuare per passare dalla teoria alla pratica
Di Claudia Ambrosino
Il tema della Responsabilità Sociale acquista un’importanza fondamentale nella definizione delle strategie di sviluppo di un’impresa assumendo un ruolo di importanza crescente nell’ambito dell’economia globale e dello sviluppo sostenibile. Si tratta di un aspetto oggi molto sentito, ma che purtroppo trova ancora difficile applicabilità all’interno delle dinamiche lavorative aziendali che puntano ancora tutto sulla massima redditività.
La Responsabilità sociale è uno strumento che ha il compito di difendere la solidarietà, la coesione e la parità delle opportunità dei soggetti coinvolti nelle dinamiche aziendali. Di conseguenza, l’impresa non può più limitarsi a perseguire come unico obiettivo quello economico della redditività; deve necessariamente anche tener conto dell’interdipendenza esistente tra gli obiettivi sociali, ambientali ed economici; lavorare dunque al fine ultimo di assicurare il rispetto dei principi fondamentali della responsabilità sociale di azienda.
Ciò che è richiesto alle imprese e alle organizzazioni in genere è quello di assumere un ruolo sociale, e di farsi carico degli impatti ambientali e delle conseguenze derivanti dalla propria attività, attraverso un comportamento etico e trasparente che possa innanzitutto contribuire allo sviluppo sostenibile, inclusa la salute e il benessere della società; fondamentale diventa in tal senso tener conto dei riferimenti normativi della norma ISO 26000 approvata dalla Commissione Centrale Tecnica dell’UNI in data 4 novembre 2010 e poi ratificata a novembre 2011 che disciplina appunto i principi della Responsabilità sociale d’impresa.
Adottare comportamenti socialmente responsabili non deve essere visto solo come un dovere aziendale o come una questione filantropica fine a se stessa; poiché oltre a generare un ritorno economico, crea anche un vantaggio competitivo duraturo nel tempo.Se, infatti, la Responsabilità Sociale d’Impresa viene sapientemente integrata con la gestione aziendale, può generare effetti positivi sui risultati aziendali. A tal proposito, l’Ing. Esposito, ex dipendente della Olivetti, parla del grande lavoro fatto dal suo fondatore: “Olivetti non era solo un umanista, ma prima di tutto un imprenditore di vasta cultura. Mosso dalla consapevolezza dell’importanza del rispetto delle condizioni del lavoratore, è riuscito ad introdurre nella sua impresa la “sociologia industriale” che vede un connubio indissolubile tra ambiente lavorativo ed ambiente umano. La centralità dell’individuo- lavoratore, il rispetto della sicurezza sul lavoro ed il miglioramento delle condizioni lavorative e di vita del dipendente hanno sicuramente rappresentato un punto distintivo del successo di questa grande azienda. “
Avere sensibilità verso principi etici del lavoro comporta dunque anche un successo dal punto di vista produttivo, poiché un favorevole ambiente attrae risorse umane qualificate di alto profilo e ne favorisce la fidelizzazione migliorando così anche la qualità delle prestazioni, nonché il clima organizzativo, la coesione interna e lo spirito di appartenenza ad un team, incrementando di conseguenza le quote di mercato grazie alla creazione di una maggiore credibilità.
Il prof. Marco Maffei, coordinatore del corso di Laurea Magistralein “Innovation and International Management” dell’ Università Federico II di Napoli, spiega come sia necessario spingere verso una continua innovazione delle imprese, avendo però sempre cura di rispettare i criteri della responsabilità sociale d’impresa. “Fondamentale è conoscere in che modo impiegare le nuove tecnologie per la gestione strategica dell’innovazione nell’attività d’impresa e nei progetti complessi, preoccupandosi sempre di avere un occhio etico a quelle che sono le dinamiche lavorative”.
Tali tematiche sono state rimarcate dall’ Assessore al Lavoro, al Diritto all’abitare ed allo Sviluppo della città del Comune di Napoli Monica Bonanno: “ L’ innovazione è fondamentale per migliorare la qualità di vita del lavoratore- cittadino. A tal proposito diventa cruciale monitorare gli effetti che, ad esempio, hanno le sturt up sul territorio”. Il CSI, incubatore di Napoli Est è uno dei principali strumenti di attuazione e di governance dei processi di sviluppo; nasce nell’ambito degli interventi per lo sviluppo imprenditoriale in aree di degrado urbano previsti dalla legge Bersani (legge 266/1997) e finanziati dal Ministero dello Sviluppo Economico.In particolare, il CSI vuole essere promotore di un nuovo sviluppo dell’area orientale di Napoli, per contribuire al rilancio del sistema economico e per favorire l’integrazione di attività produttive, servizi ed infrastrutture presenti sul territorio. In tale direzione, lavora anche, Campania Newsteel, incubatore certificato ai sensi del Decreto Crescita 2.0 promosso da Città della Scienza e dall’Università degli Studi di Napoli Federico II. E’ proprio grazie alle attente analisi di questi due incubatori che emergono i gap da colmare per attuare un efficace responsabilità sociale d’impresa. Giampiero Bruno, di CSI, sottolinea come i “gap dati da una scarsa cultura d’impresa andrebbero colmati, portandone i principi all’intero delle scuole, delle università in modo tale da fornire gli strumenti per rendersi competitivi sul mercato. “ .
“Fondamentale per la creazione di un buon ambiente di lavoro diventa saper fare rete, squadra. Abbattere ogni eventuale barriera e stimolare la voglia di mettersi in gioco e di crescere, cooperando insieme verso gli obiettivi di ogni impresa”, aggiunge Nunzia Ariello di Campania Newsteel.
Appare dunque evidente che se un’azienda è in grado di adottare i criteri tipici della responsabilità sociale, ottiene come risultato quello di dare vantaggio a tutti i soggetti coinvolti nelle dinamiche aziendali. La responsabilità sociale d’impresa, pertanto, non deve essere vista come un limite o un vincolo ma al contrario come la finalità da perseguire per conseguire gli obiettivi di ciascun impresa.