Naples shipping week: intervista a Rinio Bruttomesso
Rapporto porto-città, integrazione contro antagonismo
di Anna Capasso
- Architetto Rinio Bruttomesso, lei da anni studia il rapporto tra porti e città. In qualità di Presidente di RETE, associazione internazionale per la collaborazione tra porti e città, e in base alla sua esperienza, come valuta oggi questa relazione e cosa, eventualmente, ha favorito il suo cambiamento.
«Nel corso degli ultimi decenni tra porti e città, a causa di vari motivi, le relazioni sono diventate sempre più complesse, articolate, estese e, in molti casi, anche più difficili. Ciò dipende principalmente dalle profonde trasformazioni che hanno interessato i traffici marittimi e, conseguentemente, i porti, intesi come cerniere e centri nevralgici di questi flussi. E’ successo che le città e le regioni, che ospitano questi nodi essenziali dei traffici di merci e di passeggeri, hanno subìto, a volte anche pesantemente, gli effetti di una crescita significativa della presenza portuale sul territorio, collegata alla forte espansione del commercio marittimo globale. Si sono quindi generate, quasi ovunque, situazioni di autentico conflitto tra porti e città, che rischiano di produrre – se non gestite con attenzione e lungimiranza – effetti negativi tanto per la competitività degli scali come per la qualità di vita delle nostre città.
La sfida, ritengo, non deve essere giocata tanto in una prospettiva di eliminazione di questo ‘conflitto’, per molti versi inevitabile o quanto meno ‘fisiologico’, ma piuttosto sulla capacità di saper gestire le conseguenze dello sviluppo delle attività portuali, in maniera da ricavarne benefici e ricadute positive anche per i territori interessati da questi importanti processi di crescita dei porti contemporanei.
Per questo, ad esempio, è stata data vita, 17 anni fa, ad una associazione come RETE, che ha come obiettivo principale proprio quello di lavorare con porti, città, università, associazioni professionali e di cittadini, per favorire il dialogo tra questi diversi soggetti al fine di promuovere una migliore integrazione, un’autentica convivenza delle attività dei porti dentro le città e le regioni che li ospitano».
- Oltre al rapporto tra porti e città, ritiene che sia importante creare una rete di relazioni tra i porti italiani? In quali settori portuali può essere utile un network?
«Una ‘rete’ nazionale che realmente mantenga in connessione tutti i principali porti italiani è più che auspicabile. Ovviamente questo non dovrebbe significare una limitazione degli ambiti concorrenziali tra i diversi scali ma, al contrario, una ricerca di sinergie e modalità di collaborazione al fine di migliorare le prestazioni dei singoli porti. Ma quello che mi sembra manchi ancor di più è un piano nazionale portuale (ndr. esiste il Piano strategico nazionale della portualità e della logistica) che, pur lasciando ampi margini di autonomia alle principali realtà del nostro sistema portuale, possa fornire un documento di riferimento che fissi obiettivi e priorità (e chissà anche ruoli) per queste fondamentali attività economiche del nostro paese.
Questo lo vedrei essenziale in particolare per quanto riguarda il movimento delle merci, individuando i porti che possono sviluppare un maggior protagonismo in questo settore potendo ampliare con meno vincoli le aree destinate ad esempio al traffico dei contenitori. Un traffico questo che necessita di aree operative sempre più ampie e, quindi, di difficile localizzazione in prossimità dei porti storici e dei centri urbani più popolati: il bisogno di espandere queste attività è proprio uno dei principali motivi del conflitto tra porti e città. Solo un’azione concertata ed un piano di sviluppo condiviso tra queste due realtà può consentire una crescita portuale senza scontri e con positive conseguenze sull’intero territorio».
- Veniamo al tema della Shipping Week (NSW) che si terrà a Napoli dal 24 al 29 settembre 2018. La manifestazione è dedicata alla logistica e all’innovazione tecnologica in campo marittimo. Oltre alle conferenze e agli incontri utili per uno scambio di idee, ritiene che la Shipping Week possa produrre anche dei benefici concreti sia nei rapporti tra i vari rappresentanti del settore marittimo, sia nelle attività che rappresentano?
«Questa sarà la seconda volta che la mia associazione RETE parteciperà alla NSW, essendo stata la prima nel 2014, un’occasione che i miei Soci ricordano tuttora con grande soddisfazione, per i contenuti che furono trattati, ma anche con immenso piacere per l’ospitalità che ricevettero da parte della città (con una visita al Municipio e al Porto) e degli organizzatori locali, tra cui non possiamo non sottolineare l’instancabile e simpatica presenza di Umberto Masucci, autentico deus ex-machina della NSW napoletana.
L’appuntamento della SW si sta ormai consolidando, sia a Napoli che a Genova, come una occasione da non mancare per gli operatori dello shipping nazionale e di quello internazionale che guardano all’Italia con profondo interesse, conoscendone le formidabili potenzialità e il suo ruolo strategico specialmente, ma non solo, nell’ambito del Mediterraneo. Il livello, la qualità, le tematiche delle conferenze, dei confronti, degli scambi di idee e di esperienze che si sviluppano durante questa settimana basterebbero per configurare questo appuntamento come un ‘must’ tra le iniziative del settore marittimo-portuale dell’intero bacino del Mediterraneo, che la SW da anni promuove come area di collaborazione tra i paesi dei versanti nord-sud di questo straordinario mare di diversità ma anche di opportunità.
Ma come spesso avviene in questo tipo di incontri internazionali, tali giornate offrono anche l’opportunità di sviluppare e condividere progetti, di alimentare relazioni economiche, di sondare possibilità di concretare azioni sul versante dell’approfondimento di temi scientifici, al fine di aggiornare quadri normativi, ma anche in vista di migliorare le prestazioni dei sistemi di gestione delle attività nautico-marittime di molti paesi.
Per tutti questi motivi RETE, in collaborazione con i promotori della manifestazione, ha deciso quest’anno di tornare alla NSW e di partecipare ad alcune sue iniziative. Dall’edizione precedente, cui la nostra associazione ha partecipato, i legami tra RETE e Napoli si sono decisamente sviluppati e consolidati, facendo di questa città portuale un caposaldo della sua organizzazione».