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Al via le crociere : protocolli ad hoc per garantire la sicurezza a bordo e a terra
MSC, prima compagnia a scalare Napoli. La strategia e gli investimenti per superare la crisi
di Emilia Leonetti
E’ una giornata di settembre calda, assolata. Il bianco dell’edificio monumentale della Stazione Marittima, al molo Angioino, risplende sotto il sole di mezzogiorno. Guardando l’edificio, progettato nel 1934 dall’architetto Cesare Bazzani, sulla sinistra, ai moli 9-10 e 11, è attraccata l’Ammiraglia della compagnia “MSC”, “Grandiosa”, che dalla metà di agosto ogni settimana, di martedì, scala il porto di Napoli.
Dall’oblò della sala riunioni della società “Terminal Napoli spa”, dove incontro Tomaso Cognolato, scorgo i balconi di alcune cabine, una scialuppa, una porzione minima in confronto alle dimensioni della nave che, di lì a poco, mi fornirà l’Amministratore Delegato: 331 m. di lunghezza, 181 mila ton. di stazza, 2.400 cabine, capienza per 6.334 passeggeri (esclusi i membri dell’equipaggio). La più grande nave da crociera varata negli ultimi anni è stata scelta dalla compagnia per far ripartire le crociere in Italia, dopo i mesi di lockdown e la crisi, anche di immagine, dovuta ai focolai scoppiati a bordo di diverse navi da crociera in giro per il mondo.
“Per riprendere – spiega Tomaso Cognolato – ci siamo adeguati a tutte le normative a salvaguardia della sicurezza, emesse dalle istituzioni nazionali e locali. Abbiamo lavorato, prima di tutto, con il cluster marittimo per convincere Governo e Regione, affinché il mercato crocieristico, che rappresenta una voce fondamentale del PIL campano, potesse riprendere. Lo sforzo maggiore lo stanno sostenendo le compagnie “MSC” e “Costa” che, pur avendo un mercato in questa fase ristretto, rispetto a quello potenziale, hanno deciso comunque di ripartire.”
Anche la società che gestisce il Terminal crocieristico ha dovuto riorganizzarsi. Alcuni locali destinati ad attività economiche sono stati destinati ad accogliere passeggeri in imbarco e in sbarco per assicurare percorsi sicuri e controllati. L’impegno maggiore è stato quello di formare il personale per i controlli previsti dai protocolli di sicurezza, per informare i passeggeri in attesa di imbarco. “Ogni volta – racconta Tomaso Cognolato- impegniamo per assisterli almeno una quarantina di persone, soprattutto della società che ci fornisce hostess e personale addetto alla sicurezza. Inoltre, tutti i nostri dipendenti sono periodicamente sottoposti a controlli anti Covid”.
L’intento è rimettere in movimento uno dei settori di punta dell’economia e del lavoro campano, assicurando, sia a bordo nave che a terra, da parte del terminalista, attraverso il rigoroso rispetto dei protocolli e delle procedure “anti-Covid”, la sicurezza e l’attenzione necessarie per conquistare la fiducia dei clienti e soprattutto per evitare errori che potrebbero compromettere il riavvio del traffico croceristico.
Ma per avere un’idea del danno causato dalla diffusione della pandemia basta scorrere il piano attracchi e le previsioni di crescita del traffico crocieristico, nello scalo partenopeo, a gennaio 2020: 480 gli attracchi di navi da crociera e 1.600.000 croceristi attesi per l’anno 2020. Dati primo semestre 2020: -100% traffico croceristico. Dal 18 agosto a fine dicembre programmati una ventina di attracchi, qualche migliaio di crocieristi.
La sede della compagnia “MSC” è, a via Agostino Depretis, in un antico palazzo di fine ‘800, stile liberty. L’appuntamento con il Country Manager Italia, Leonardo Massa, è nella sala riunioni del sesto piano. “Siamo i primi al mondo, sottolinea, ad aver ripreso. Non solo perché il nostro Governo dal 7 agosto ha consentito la ripresa delle crociere, ma perché da cinque mesi stavamo lavorando ad un protocollo che ce lo consentisse. Dal lockdown, anche per l’esposizione mediatica avuta sul prodotto con i casi verificatisi su alcune navi, abbiamo messo a punto un protocollo che, oltre a recepire le normative nazionali e internazionali, grazie ad un team di esperti interni e esterni, ha messo al centro la sicurezza degli ospiti, dell’equipaggio, delle comunità toccate dalle nostre navi.” Il protocollo stilato da “MSC” prevede l’effettuazione di test di “immunofluorescenza” ai passeggeri in imbarco, in ogni porto, noto come “tampone”, oltre alla misurazione della temperatura e ad un questionario da compilare; a bordo nave le misure riguardano l’igienizzazione costante dei locali, il mantenimento della distanza sociale, la distribuzione delle mascherine, 100 colonnine per la pulizia delle mani, percorsi ad hoc per evitare lo snaturamento della vita sull’Ammiraglia. In più “MSC “ha rafforzato lo staff sanitario di bordo con un medico e sei infermieri, oltre agli accordi siglati con le ASL di ogni porto toccato da “Grandiosa” per le analisi congiunte dei “tamponi”.
“Mi preme precisare – dice Massa – che i risultati dei tamponi vengono rilasciati in 40 minuti. Non potremmo partire senza sapere se uno dei nostri passeggeri, malauguratamente, è colpito dal “Covid-19”. Abbiamo investito, come comprenderà, anche in macchinari per le analisi. Ogni crociera, per noi, ha un costo superiore, rispetto all’era pre Covid, di circa 500 mila euro”.
Lo scopo della compagnia è dimostrare che si può convivere con il virus e che un viaggio in nave è più sicuro di qualunque altra tipologia di vacanza. In quest’ottica MSC, in questa fase, sta investendo sul suo prossimo futuro, provando che è possibile effettuare crociere in sicurezza, che nonostante i vincoli è possibile far crescere la domanda, che in concomitanza con la crescita della domanda saranno impiegate altre unità. MSC ha una flotta di 17 navi. “Mano a mano che la domanda aumenterà – precisa Massa – incrementeremo la nostra presenza sul mercato”.
Il piano industriale della compagnia prevede la costruzione di altre navi sino al 2027. Attualmente sono in costruzione due navi che saranno varate nel 2021 (MSC Virtuosa e MSC Seashore).
Del piano messo a punto dalla compagnia, uno dei punti di criticità è rappresentato dalle escursioni a terra. Oltretutto “Grandiosa” di MSC, a differenza della compagnia “Costa” (tocca solo porti italiani), approda, nel corso della crociera di una settimana, anche nel porto di Malta.
“La soluzione che abbiamo adottato, in accordo con le compagnie, è stata di consentire solo escursioni organizzate – spiega Maurizio Maddaloni, AD della società “CIMA Viaggi srl” tour operator di “MSC” e “Costa”, esperto nell’incoming dall’Europa -. Mi spiego: il passeggero che desidera visitare una delle tappe della crociera può scegliere tra una rosa di percorsi proposti. Quando sbarcano, per un’escursione, vengono presi in carico dal nostro staff. Per protocollo i nostri autisti, le nostre guide, le nostre hostess sono tenuti a giungere un’ora prima dell’inizio dell’escursione nel porto. Ad onere e responsabilità della compagnia armatoriale i “tamponi” devono, ogni volta, essere effettuati allo staff che accompagnerà i passeggeri”.
Il tour operator si interessa delle escursioni e per entrambe le compagnie una delle escursioni, fra quelle proposte, è già inclusa nel costo della crociera. Tutto il servizio a terra deve essere, come sottolinea Maurizio Maddaloni, monitorato attraverso dei percorsi obbligatori ed esclusivi per i partecipanti al tour, a tutela dei passeggeri, sia di quelli che scendono e sia di quelli che restano a bordo, oltre che dell’equipaggio.
Prima del lockdown, l’Agenzia “Aloschi Bros srl”, tour operator delle principali compagnie armatoriali americane (Royal Caribbean, Carnival, comprese quelle più esclusive come Disney Cruise Line, Silver Sea e Crystal Cruises) aveva in calendario, dal 7 aprile al 5 dicembre 2020, 290 approdi nei porti di Napoli, Salerno, Castellammare di Stabia, Sorrento, Amalfi e Capri. In più “Aloschi Bros” è tour operator per le stesse compagnie anche nei porti di Livorno e Civitavecchia.
“Da mesi – dice Antonella Aloschi – siamo fermi perché i Governi americano e inglese non hanno, a differenza di quello italiano, consentito la ripresa e anche perché non è ancora possibile spostarsi da un Paese ad un altro agevolmente. Siamo passati da una situazione di grande attività, nel 2019, con tour affollati, e persino difficili da soddisfare per l’alto numero di richieste, a zero. Stiamo, però, lavorando alla ripresa, pensando a predisporre dei tour diversificati negli orari, nei siti e nei percorsi e anche nel numero dei partecipanti. Il nostro scopo è essere pronti, non appena il mercato riprenderà, a soddisfare la richiesta di escursioni in sicurezza.”
L’appuntamento con Ettore Cucari, Presidente della Fiavet Campania e Basilicata, è a Piazza dei Martiri. “Vede – precisa – quello che è accaduto era imprevedibile. Nessuno di noi, per quanto esperto nel campo, ha vissuto una simile condizione. Detto ciò, il mercato croceristico è sicuramente un mercato in crescita e dalle notevoli potenzialità. E’ un mercato relativamente nuovo ed estremamente interessante per il settore del turismo, per le economie di scala che genera. Tant’è che sono in costruzione nuove navi da oltre 6 mila passeggeri. Lo stop del mercato è stato improvviso, le navi si sono fermate. Non c’è stato il tempo di pensare a norme, iniziative che non lo bloccassero. Parliamo, però, di un settore che ha dimensioni di sicuro futuro e che porterà a numeri di grande interesse. Nel medio periodo la ripresa sarà lenta perché legata a fattori economici e sanitari. Ma il desiderio di viaggiare – sulla nave o in altro modo – c’è. La ripresa del mercato delle crociere potrà essere favorita dalla possibilità di assicurare la sicurezza e dall’economicità dovuta ai grandi numeri”.
In effetti nel 2019 nel mondo oltre 30 milioni di persone hanno scelto di fare una vacanza su una nave da crociera. La scelta delle compagnie “MSC” e “Costa” di ripartire è non solo coraggiosa ma quanto mai opportuna. “Il punto – insiste il Presidente della Fiavet – è che da parte delle Istituzioni non c’è piena consapevolezza del valore di questo mercato. L’indotto che crea il traffico croceristico è fortissimo: dai negozi di souvenir, ai ristoranti, al piccolo artigianato. Manca, però, la volontà di sviluppare Napoli come home port, porto di partenza o di arrivo con una sosta di qualche giorno. Su questo bisognerebbe puntare, andrebbe deciso con gli armatori che decidono gli itinerari, in sinergia con l’aeroporto. Il Sud è ancora un mercato per gli abitanti, mentre invece Napoli con il porto e l’aeroporto nel centro della città potrebbe diventare “home port”. Per questo ci vorrebbero, come fatto altrove, delle linee aeree dedicate per i crocieristi, delle offerte di pacchetti turistici ad hoc….”
Ma questo, dell’home port, è un argomento che dovremo trattare in maniera più approfondita, dico salutando Ettore Cucari.