Attualità
ANITA propone al Governo nuove misure per sostenere l’Autotrasporto e la logistica
Assemblea Annuale a Napoli con Vincenzo De Luca e Ennio Cascetta
di Emilia Leonetti
Considerare i porti uno dei primi nodi del sistema intermodale, spazi di collegamento tra il trasporto via mare, e di interscambio tra gomma e ferro, non può che portare ad analizzare la situazione dell’autotrasporto e della logistica. Intesa, prima di tutto, come sistema non solo di interscambio tra diverse modalità di trasporto, ma anche come sistema di movimentazione della merce attraverso le aree retroportuali o interporti. E di questo si è discusso nell’annuale assemblea della Associazione di Confindustria, ANITA, tenutasi a Napoli alcune settimane fa. Con uno sguardo al nuovo piano, conosciuto come “Recovery Fund”, predisposto dal Governo e che, come ha ricordato il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca “deve considerare il comparto del trasporto e della logistica strategici per la modernizzazione del nostro Paese e per rilanciarne l’economia.”
Le questioni chiave emerse e sottolineate dal Presidente, nella sua relazione introduttiva, Thomas Baumgartner sono “energia, ambiente, innovazione, lavoro”. Devono essere affrontate non solo dalle imprese dell’autotrasporto e della logistica, ma prima di tutto dal Governo con incentivi a quelle imprese che investono nel rinnovo delle flotte, nell’efficientamento energetico dei mezzi di trasporto e del patrimonio immobiliare, nella produzione e nell’autoconsumo di energia pulita da fonti rinnovabili. Il settore del trasporto merci è responsabile, infatti, del 30% del totale delle emissioni di CO2 riguardanti i trasporti. Lo sforzo delle aziende è orientato verso la sostenibilità ambientale ma “ci aspettiamo- ha ancora precisato il Presidente- che il Governo non dimentichi le istanze e le peculiarità del nostro settore sui tavoli del Green Deal europeo”.
L’assemblea ha richiamato così l’attenzione su temi di grande attualità e rilevanza come la digitalizzazione delle procedure, prima tra tutte quelle relative ai controlli doganali e ai documenti di trasporto. Ma ha anche ricordato che l’attuazione del trasporto intermodale è ancora lontana dall’essere realizzato. Bisognerebbe investire in nuovi e più efficienti binari ferroviari e gallerie, ma anche in nuovi terminal ferroviari per il trasbordo dei mezzi stradali. I veri “colli di bottiglia” che impediscono di rendere il Paese moderno e competitivo.
Sulla logistica come priorità per il Paese ha parlato Ennio Cascetta, Amministratore Unico di RAM. “Il Recovery Fund rappresenta l’occasione – ha precisato – per sostenere il comparto della logistica, riconoscendogli il ruolo di servizio di interesse economico generale ed elaborando un “Piano industriale” nazionale che integri la realizzazione delle necessarie infrastrutture con incentivi intelligenti, maggiore formazione e innovazione tecnologica”.
Il periodo del lockdown ha dimostrato, infatti, la centralità del sistema dei trasporti della merce e della logistica nel collegare le diverse filiere del sistema economico nazionale. Si tratta, ora, di fare scelte chiare e che vadano nella direzione indicata.
“Da parte nostra– ha ribadito con forza il Presidente della Regione Campania- ci siamo mossi per far ripartire cantieri fermi da dieci anni sia nel campo del trasporto su ferro e sia su gomma. Attualmente è in essere un piano per la mobilità campana di 6 miliardi di euro, di cui 1 miliardo e 500 milioni destinati alla viabilità, 2 miliardi e 400 milioni destinati al ferro e 280 milioni di euro alla portualità” “E’ tempo – ha ancora precisato Vincenzo De Luca – di concentrare le risorse su interventi strutturali che siano in grado di far fare al Paese un salto di qualità e competitività a livello internazionale. Concentriamo, per questo, gli interventi sulla logistica, sui collegamenti stradale e ferroviari per sciogliere i nodi di adeguamento intermodale tra porti e interporti.”