Obiettivo “ home port”, ma anche nuove regole per l’area delle crociere
Nino Daniele interviene sul tema dei rapporti tra porto e città
Di Emilia Leonetti
- Assessore Nino Daniele vorrei iniziare la nostra intervista dall’evento che il 17 giugno terremo per il secondo anno consecutivo, la manifestazione “Porto Aperto”. Ritiene la formula condivisibile? Mi riferisco alla durata e ai contenuti ( visite del porto, evento serale…) o ne innoverebbe alcuni aspetti?“Devo premettere che ritengo importante per la città e per i napoletani aver previsto l’apertura del porto alla città. L’Amministrazione Comunale condivide in pieno la politica di collaborazione avviata dal Presidente Pietro Spirito e ancor più aver voluto dedicare un’intera giornata ai cittadini. Siamo, infatti, tutti consapevoli del valore economico dello scalo partenopeo, Dare. quindi, ai napoletani l’opportunità di visitarlo accresce il suo valore, rendendoli partecipi di una realtà in costante evoluzione. Innovare nei contenuti? Quest’anno vi sono più iniziative rispetto alla prima edizione: più visite del porto, più ricco e vario il programma della serata. Credo che sia corretto di anno in anno decidere, in base ai cambiamenti che interverranno, come far crescere l’evento. Ma questo tema si collega alla crescita della nostra offerta culturale. In questo sarà determinante la realizzazione negli ex Magazzini generali del Museo del Mare e dell’Emigrazione, ma anche la possibilità di restituire il molo San Vincenzo ai napoletani e ai turisti”
- Il settore delle crociere è uno dei settori turistici di punta. Oltre un milione nel 2017 con una previsione di crescita del 10% nel 2018. Uno degli obiettivi è accrescere il numero di armatori che sceglie Napoli come porto di inizio e di termine della crociera. Qual è il ruolo del Comune di Napoli? In che modo potete contribuire all’affermazione di Napoli “home port” delle crociere?“Faremo di tutto per sostenere la scelta di Napoli come home port. Uno dei problemi è rappresentato dai tour operator che, vendendo le escursioni di una giornata, sono orientati verso una permanenza breve dei croceristi. Detto questo, è chiaro che gli attori in campo sono diversi: gli armatori, la società che gestisce il terminal, l’AdSP , la Gesac, il Comune. Oltretutto noi saremmo favorevoli a affrontare, nell’ottica del potenziamento dell’home port, la questione della sostenibilità ambientale dello scalo. E’ un tema importante, di grande attualità, e che riguarda non solo il livello di inquinamento delle navi che attraccano nello scalo ma anche l’individuazione di nuove regole per l’ingresso e la sosta di centinaia di bus turistici nell’area del molo Angioino. Crescere turisticamente deve significare migliorare la qualità dei servizi offerti e pianificare interventi che riducano l’inquinamento. Per questo è già attivo un tavolo AdSP e Comune, ma bisogna fare ancora molto per i servizi: un ruolo decisivo lo hanno gli stessi operatori del porto. Dobbiamo far evolvere le forme di traffico turistico non più condivisibili verso altre più qualificate con regole nuove ”
- Una delle novità della nuova governance dell’AdSP del Mar Tirreno Centrale, è la collaborazione con le Istituzioni e con le altre società che gestiscono le “porte” di accesso, la Gesac per l’Aeroporto di Capodichino e RFI per la Stazione Garibaldi. Quali risultati dal suo punto di vista ha raggiunto? In che cosa e in che modo pensa si possa ulteriormente migliorare?“Siamo su un’ottima strada. Avere un AdSP legittima, non più commissariata, è un fatto positivo e il dialogo con il Presidente è intenso e proficuo. Ispirato da comuni visioni. Pe questo desideriamo fare ulteriori passi in avanti. Il settore dei trasporti è centrale per renderci competitivi a livello europeo. Noi potremmo essere la porta dell’Europa, per questo è indispensabile avere un adeguato sistema di trasporti e intermodale, principalmente, su ferro.”
- Restando sul tema del turismo e al lavoro del suo assessorato, al di là dell’incremento costante di turisti come pensa si debba agire per strutturare l’offerta turistica? In che modo sta operando?“Anche per noi il tema della sostenibilità è uno scopo decisivo. Quando parliamo con gli albergatori, ad esempio, sottolineiamo la necessità che le strutture abbiano una chiara valenza ecologica nei materiali, nei servizi. Strutturare l’offerta significa individuare e canalizzare verso di noi segmenti di mercato creando le condizioni per essere maggiormente attrattivi: questo vale per il turismo giovanile, per quello “accessibile”, ma anche per il nuovo mercato legato alle celebrazioni nuziali. Altro segmento collegato è quello del cinema. Siamo diventati in questi anni il set più importante, in Italia, con oltre duecento produzioni. A Palazzo Cavalcanti abbiamo un piano dove, oltre all’ufficio cinema, vi sono spazi dedicati. Un altro progetto è il NEST a San Giovanni dove, vorremmo creare un’ area per le piccole post-produzioni. La nostra politica è individuare segmenti di mercato e superare vincoli o deficit strutturali per renderci accoglienti e attrattivi. Mi preme ricordare che Napoli è una delle mete preferite dei giovani e questo è sostenuto anche dalla crescita dei voli low cost a Capodichino. Mi preme ancora precisare che noi operiamo affinché Napoli non snaturi il suo centro storico. Abbiamo per questo approvato una delibera che tutela la destinazione d’uso di spazi e aree del centro storico. Vuol dire che se un immobile o una via è, per tradizione, dedicata all’artigianato, non può, cambiando gestore, diventare una pizzetteria o un negozio di prodotti seriali di scarsa qualità.”
- Assessore, un’altra politica che il suo assessorato sta perseguendo è quella del coinvolgimento di significativi esponenti culturali della città per contribuire alla pianificazione di alcune iniziative dal Maggio, a Piano City, a Napoli Città libro. E’ la strada su cui proseguire?“E una nostra metodologia di lavoro, fare rete con le nostre prestigiose Istituzioni culturali. Dare il respiro necessario ad una città di valore europeo e internazionale come Napoli. E questo vale non solo per il Maggio dei Monumenti, ma anche per le innumerevoli iniziative che teniamo nell’arco dell’intero anno. A cui contribuiscono personalità come Maurizio de Giovanni, Maurizio Campanella, Aldo Masullo, Biagio de Giovanni, per citarne solo alcuni. L’obiettivo è coinvolgere napoletani e turisti e avvicinarli alla cultura della nostra città.”
- Assessore vorrei chiudere il nostro incontro sul Maggio di Monumenti. Quest’anno la manifestazione è dedicata al grande filosofo, storico, giurista, Gianbattista Vico. Cosa tramanda a noi questo grande filosofo?“Quest’anno ricorre il 350° anno dalla nascita di un gigante del pensiero, per certi versi più letto e conosciuto all’estero, che qui in Italia. Gian Battista Vico, come ha affermato Biagio de Giovanni, è “più moderno dei moderni”. La sua critica al pensiero razionalista di Cartesio, fondata sul fatto che l’enigma dell’umano, la conoscenza della mente non può prescindere dall’immaginazione, dalla fantasia, è quanto mai attuale. Questa idea di una razionalità astratta ed algida ci ha portati, in parte, all’attuale situazione di perdita dei valori e di degrado. Riflettere, dibattere su Vico ci induce a un ripensamento critico dell’umano, e di quello che accade. Non è un caso che Vico sia nato e vissuto a Napoli. E noi realizzeremo una statua creata dagli artisti dei gigli di Nola, che sarà posta a Piazza Municipio con la scritta “benvenuti a Napoli la città più filosofica del mondo”. Vico tramanda a noi la visione umana della vita. Un uomo non a una sola dimensione, quella economica.”