Cantieri “Palumbo”: dalla riparazioni alla costruzione di grandi yachts
L’espansione del Gruppo nell’area del Mediterraneo
Di Emilia Leonetti
Una stretta palazzina fronte strada di colore grigio, nelle adiacenze del molo Carmine, è la sede di una delle principali imprese del settore delle riparazioni navali e della costruzione di grandi yachts. Il gruppo “Palumbo”, partendo dal porto di Napoli, ha aperto, a partire dal 2007 sedi in diversi scali del Mar Mediterraneo. Da Messina, a Malta, a Tenerife, a Marsiglia, di recente Savona ed Ancona, divenuto il sito principale per la costruzione di grandi yachts.
Anche se a Napoli è stato costruito il più grande yacht del Sud Italia, il Columbus di 57 metri consegnato nel 2015, il cantiere ha difficoltà a proseguire nella costruzione di imbarcazioni da diporto. “ A Napoli mancano gli spazi- spiega il Direttore del cantiere Paolo Balzano- Con l’acquisizione del cantiere di Ancona ( specializzato nelle costruzioni) possiamo concentrare qui le attività legate alle riparazioni navali e al “refitting” ( trasformazione e riammodernamento di imbarcazioni anche di grandi dimensioni). In questo periodo sono in lavorazione 11 navi di cui due in refetting, oltre 10 yachts in riparazioni.”
Questo comparto ha ricevuto un grande impulso negli ultimi tempi grazie anche allo sviluppo turistico della città, che ha riportato Napoli e il suo golfo al centro delle rotte di imbarcazioni da diporto.
L’incontro con il Direttore del cantiere avviene nella sala riunioni del gruppo. Sul tavolo, delle brochure mostrano l’espansione dell’impresa nell’area del Mediterraneo e soprattutto la qualità dei lavori realizzati nella costruzione di grandi yachts e nelle trasformazioni di navi. Il centro dell’attività, tiene a precisare il Direttore, resta qui. Il cuore dell’impresa è il cantiere di Napoli, con il suo know-how, le competenze e le capacità degli operai che rappresentano una specificità del settore: in tutto 65 persone tra operai, tecnici e amministrativi. Nell’indotto lavorano, in questo periodo, grazie alla quantità di interventi di riparazione e di refitting in corso, tra 70 e 80 operai. Si tratta di meccanici, carpentieri, allestitori, verniciatori di imprese esterne che affiancano gli interni per assicurare la conclusione delle commesse nei tempi previsti.
La società è impegnata nel migliorare l’attività, non solo espandendosi, ma anche investendo in attrezzature, nella formazione del personale, nel trovare, ad esempio, per il cantiere di Napoli nuove prospettive. Rientra in questa politica la costituzione di una società tra “Palumbo” e “La Nuova Meccanica Navale” denominata “Napoli DRY Docks srl” per la gestione di un’area comune al molo Martello da destinare, con l’acquisto di un nuovo bacino, alle riparazioni navali. L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale ha approvato l’atto di concessione e si procederà, nei prossimi mesi, alla realizzazione dell’investimento.
L’impresa “Palumbo” opera su tre distinte aree: il molo 28, il molo 37 e il molo 40. La distribuzione è dovuta all’impossibilità di usufruire di un’unica grande area in concessione e al costante ampliamento dell’attività della società. Le tre infrastrutture in concessione svolgono attività legate alle riparazioni navali e alla trasformazione di navi. Ciò che le differenzia, sono l’organizzazione degli spazi e la tipologia di dotazioni per lo sviluppo delle attività.
L’area più ampia si trova al Molo 40. Lungo l’intera banchina sono distribuite officine, gru a torre e semoventi, un bacino galleggiante dove è ora in riparazione un traghetto della Moby Lines. Da qui, in auto, accompagnata dal Direttore tecnico, passiamo a visitare il molo 28, dove sono stati realizzati due grandi capannoni, al cui interno vengono costruite parti di mega yachts, parti necessarie per il riammodernamento di navi o per riparare imbarcazioni. Un secondo bacino galleggiante di maggiori dimensioni è operativo al molo 28. Il nostro giro prosegue al molo 37, dove è allocato il capannone per interventi speciali e dove è stato di recente costruito uno scafo di uno yacht di 80 metri (ora in allestimento ad Ancona), in più le officine, localizzate su questo molo, sono dedicate esclusivamente a lavori di carpenteria e di tubisteria. Sempre al 37, spiega Paolo Balzano, è in dotazione un ormeggio per almeno due imbarcazioni in attesa di passare nel reparto “riparazioni”.
Prima di chiudere la nostra visita, passiamo davanti all’edificio della CULP dove la società ha preso in affitto due piani a disposizione dello staff del reparto “yacht refitting”e nuove costruzioni. Da lì, nel nostro percorso di ritorno, alle spalle della CULP, è visibile il nuovo magazzino, dove vengono conservate apparecchiature, accessori e ricambi. “Il nostro auspicio-osserva Balzano- è che si possa, nel tempo, riorganizzare il comparto concentrando, in un’area dedicata, le imprese della cantieristica. Avere officine, magazzini, uffici in luoghi diversi non è razionale e soprattutto è poco funzionale al nostro lavoro.”
Ha collaborato Vincenzo Androne