Attualità
Eligroup: la società che spazia dalla progettazione di impianti elettrici al refitting
Il controllo nelle mani di Alessandro Solla. La famiglia da 70 anni nel porto di Napoli
di Emilia Leonetti
A Calata Villa del Popolo c’è un edificio giallo a due piani, quasi di fronte ai silos granari. Al piano terra un’officina elettromeccanica per la progettazione, ideazione e installazione di quadri e sottoquadri dell’impianto elettrico, dalla sala macchine al ponte di comando, delle navi di qualunque dimensione e stazza, dai traghetti alle navi da crociera, alle portacontainer. All’interno dell’officina, un magazzino di 500 mq. per lo stoccaggio di cavi elettrici navali e di ogni tipo di materiale necessario anche per attività di “pronto intervento” sulle imbarcazioni.
L’edificio è occupato della società “Eligroup” dal 1998, anche se solo dal 2012 ha preso tale denominazione, divenendo di proprietà al 96% di Alessandro Solla. “ La mia famiglia- dice Solla, CEO della società- opera nel porto di Napoli da 70 anni, sempre nel campo della manutenzione e installazione di sistemi elettrici ed elettronici. Dopo vari sviluppi, nel 2012 ho deciso di acquisire la precedente società “Eliship”, trasformandola in “Eligroup” per avere il completo controllo delle attività e per assicurare continuità nelle scelte e nelle strategie di sviluppo”.
Nella palazzina di circa 4 mila mq. lavorano venti persone, tra cui otto operai, quattro amministrativi oltre a ingegneri, progettisti e capi squadra. Nel tempo i filoni di intervento sono passati dai due principali (dagli impianti prodotti nell’officina “Eligroup” ai prodotti acquistati all’esterno per essere poi installati e manutenuti sempre dal team della società), a due nuovi filoni sviluppatisi negli ultimi tre anni e che riguardano: progettazione e installazione di sistemi di “visione notturna” per navi operanti per lo più in acque pericolose, “West Africa” e “Golfo di Aden”; acquisizione di unità dismesse della Guardia di Finanza per rivenderle, successivamente alla loro riconversione e messa a punto, a società estere per lo più americane e europee, per essere utilizzate come imbarcazioni di scorta a piattaforme petrolifere.
“Siamo gli unici-precisa Alessandro Solla- ad aver progettato una tecnologia in grado di segnalare, anche di notte, la presenza sulla superfice dell’acqua di corpi galleggianti. Non è un radar, è una sorta di telecamera in grado di “vedere” e “avvertire” se la nave sta per urtare contro un corpo galleggiante. Per alcune flotte che operano in mari pericolosi c’è l’obbligo di dotarsi di sistemi di visione notturna, per le flotte che navigano nel Mediterraneo non lo è. Di recente, circa due anni fa, abbiamo aperto la divisione “refitting”. Riconvertiamo all’uso imbarcazioni dismesse dalla Guardia di Finanza, sino a 80 metri di lunghezza . “
Per quest’ultima impresa la società opera, grazie ad un accordo raggiunto con la società “Palumbo”, utilizzando una banchina attrezzata con gru e carri ponte. Gli interventi di riqualificazione delle imbarcazioni avvengono ricorrendo a personale specializzato di imprese esterne, coordinate però dal capo squadra della società “Eligroup”. Ogni anno sono circa 150 le professionalità esterne cui ricorrono e che rientrano nel settore dell’indotto nautico.
Negli ultimi 15 anni, come sottolineano gli impiegati del settore amministrativo, sono state riparate o manutenute (sempre parte elettrica e elettronica) almeno 5 mila navi, mentre le ore destinate all’innovazione e alla ricerca sono state ben 8 mila. Ed è plausibile, se consideriamo che negli ultimi tre anni la società ha aperto due nuove divisioni, divenendo leader nell’invenzione e installazione di sistemi di visione notturna.
Ma l’obiettivo della società è sviluppare, nel più breve tempo, l’attività legata alla “green ship”: l’ideazione di sistemi in grado di ridurre gli elementi inquinanti presenti anche negli impianti elettrici.
“La direzione- conclude il CEO della società- è quella di creare sistemi a basso impatto ambientale. Stiamo, per questo, studiando per offrire soluzioni in grado di ottimizzare gli impianti (esempio i condizionatori) presenti sulle navi in modo da renderli poco inquinanti e di migliorare la sostenibilità ambientale anche della parte elettrica dei motori”