Interporto Sud Europa: Covid-19 mostrato importanza logistica
Ora puntare su digitalizzazione e integrazione nodi logistici della Campania
di Giancarlo Cangiano*
Lo stravolgimento delle consuetudini produttive e di consumo del Paese, prodotto dalla tempesta perfetta della pandemia CoViD-19, sta avendo effetti rilevanti sulla logistica. In queste settimane molte imprese del settore navigano a vista, fronteggiando problemi di liquidità e di credito, e possono già osservarsi cambiamenti strutturali nella domanda e nell’offerta che avranno ripercussioni nel medio e nel lungo periodo.
La crisi economica prodotta dalla pandemia e la necessità di proseguire il social distancing fino alla disponibilità di un vaccino hanno ridotto le risorse disponibili e cambiato le priorità del governo centrale, con sanità, ricerca e assistenza economica giustamente al centro dell’agenda di spesa. Si investirà sicuramente in infrastrutture, per attivare effetti keynesiani, ma è evidente che si dovranno fronteggiare scelte di priorità anche dolorose.
I progetti in corso nel sistema logistico campano (porti e interporti in primo luogo) e le azioni di integrazione e di sviluppo di sistema (ZES, collegamenti ferroviari, gestione delle manovre portuali), sui quali si è puntato fino a poco fa, vanno dunque difesi, rilanciati e valorizzati in ottica di sistema.
Interporto Sud Europa e le aziende in esso insediate stanno vivendo in trincea questa emergenza. Al calo fisiologico di merceologie più legate alle supply chain industriali si è contrapposta la crescita dei volumi legati all’e-commerce e alla distribuzione via corriere ai consumatori.
Pur nelle difficoltà lavorative determinate dalla pandemia, molti insediati hanno visto crescere significativamente i traffici: il CoViD ha insomma mostrato quanto la logistica sia necessaria per il Paese.
Un altro fenomeno sicuramente rilevante osservato in queste settimane, e che sicuramente perdurerà nel medio e lungo periodo, è la crescita di alcuni segmenti dei volumi di traffico ferroviario delle merci, con un 40% addirittura nel terminal in questo periodo rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.
Sullo sfondo, occorre per tempo pensare a nuovi ruoli per i soggetti pubblici, come Interporti ed Autorità di Sistema portuale, che si trovano a dover direttamente gestire la crisi di alcuni concessionari/tenants e che, proprio per la loro natura, potrebbero introdurre iniziative di sostegno materiale e immateriale che aiutino le comunità portuali e interportuali a sostenersi.
In ogni caso, occorre spingere il più possibile sulla digitalizzazione e sull’integrazione funzionale tra nodi logistici della Campania. Per questo, in particolare, in accordo anche con il masterplan di sviluppo di cui si è recentemente dotato, ISE sta completando il casello dedicato sulla A30, che aumenterà in maniera significativa l’accessibilità stradale dell’interporto, e ha investito in sistemi informativi per la razionalizzazione e l’automazione del terminal ferroviario.
*Vice Presidente società “Interporto Sud Europa”
Presidente società “Servizi ISE”