Al primo punto: la collaborazione istituzionale.
Il Sindaco di Napoli parla del porto e dell’integrazione con la città.
di Emilia Leonetti
- Partiamo dalla riforma dei porti. Due i punti principali: il sistema dei porti e la governance. Cosa ne pensa a sei mesi dalla sua applicazione?
“E ‘importante applicare la legge e farla funzionare. E’ quello che stiamo cercando di fare con la città metropolitana che ha al suo interno più di un porto. L’area comprende i porti di Pozzuoli, Castellammare di Stabia, Napoli e altre piccoli porti. Sono favorevole alla cooperazione, al dialogo e all’utilizzare al meglio le opportunità che ci sono per mettere in collegamento realtà che sono formalmente distinte, ma non distanti e che hanno obiettivi comuni. Abbiamo opportunità che vanno colte, in particolare per i porti di Napoli e Salerno, che poi è il discorso che si sta portando avanti con gli aeroporti senza voler allargare eccessivamente il campo della nostra conversazione. Noi lavoreremo perché, pur nella centralità del porto di Napoli, vi sia la migliore collaborazione possibile con Salerno, Castellammare e, perché no, l’area flegrea.”
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L’altro tema è la governance. Su questo Lei ha osservato che l’assenza del Comune di Napoli nel Comitato di Gestione è un errore. Perché dal momento che siede in Comitato un suo rappresentate della Città Metropolitana?
“Considero un errore non aver previsto che Il Sindaco della città capoluogo sia presente nel Comitato di Gestione. Attualmente il Sindaco di Napoli è anche Sindaco della Città Metropolitana. Questo non significa che sarà per sempre. Quando cambierà il modo di elezione del Sindaco della Città Metropolitana potrebbe anche accadere che le due figure non coincidano, e sarebbe un grave vulnus se nell’Autorità di Sistema non fosse rappresentata la città di Napoli. La problematica riguarda tutte le grandi città portuali. Per questo abbiamo posto la questione in Anci e al Governo. Per il momento proviamo a far funzionare al meglio la nostra presenza come Città Metropolitana, contemporaneamente stiamo agendo sul piano politico e istituzionale per giungere ad una modifica della legge di riforma dei porti.”
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Rapporto porto-città. Cosa cambierà con il prossimo collegamento tra piazza Municipio e piazzale Angioino con il completamento del cantiere della metro e la prevista apertura del molo San Vincenzo?
“Non riesco ad immaginare un porto senza la città. Non può esistere un porto senza la città. Il primo obiettivo strategico è abbattere ogni forma di muro che si frappone all’integrazione. E’ un obiettivo che, credo, si possa raggiungere nel corso del mio mandato di Sindaco e del mandato di Pietro Spirito alla Presidenza dell’Autorità di Sistema. Sarebbe straordinario, ad esempio, creare un camminamento che colleghi il porto alla città per dare ai napoletani la possibilità di vivere quotidianamente gli spazi portuali. Detto questo, vi sono obiettivi strategici che possono determinare l’integrazione. Mi riferisco ai risultati che stiamo gradualmente raggiungendo grazie alla collaborazione tra noi e l’AdSP. Uno è il molo Beverello con la nuova Stazione Marittima, la cui fine dei lavori coinciderà presumibilmente con la fine dei lavori di Piazza Municipio e l’entrata in funzione della Linea 6 che si collegherà con Linea 1 della Metropolitana. Piazza Municipio sarà una delle piazze più belle e funzionali del mondo perché metterà insieme due linee di metropolitana e le aree di attracco degli aliscafi e delle navi da crociera nel centro della città. Poi ci sono le tante iniziative che abbiamo portato avanti sul molo San Vincenzo per sostenerne l’apertura alla città. Ora credo che siano maturi i tempi per una sua soluzione. Un progetto che ci vede coinvolti tutti è sicuramente il San Vincenzo, ma anche la realizzazione di un Museo dell’Emigrazione e del Mare ai Magazzini Generali e una serie di eventi anche culturali che fungano da sostegno all’integrazione di cui Lei mi chiedeva prima. Scontiamo anni di immobilismo cui hanno fortemente contribuito i commissariamenti, ora con la presidenza Spirito stiamo uscendo dal tunnel, soprattutto ora c’è una visione”
- Restando sul San Vincenzo. A che punto è la firma del protocollo con il Ministro Roberta Pinotti?
“Credo che, se si è sbloccata la situazione, lo si deve prima di tutto al Comune di Napoli. Il nostro ruolo è stato fondamentale. Tra l’altro ho per questo incontrato più volte il Ministro, il Sottosegretario, i vertici della Marina Militare. Siamo nella fase finale, e ho fiducia che chiuderemo la questione in maniera positiva e auspicata. “
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Waterfront. Il progetto a cui sta lavorando l’AdSP prevede, oltre alla riqualificazione del molo Beverello, la realizzazione del Museo del Mare ai Magazzini Generali, una strip commerciale tra l’Immacolatella e l’Angioino lungo la linea di demarcazione tra il porto e via Marina. Condivide?
“Mi preme precisare che ogni opera che ha un impatto di natura urbanistica, architettonica e paesaggistica sulla città non può non avere la partecipazione del Comune. Noi siamo aperti a valutare qualsiasi progetto purché sia in sintonia con la politica e le scelte urbanistiche dell’Amministrazione. Come le dicevo siamo presenti nel progetto del molo Beverello, dei Magazzini Generali, siamo per il coinvolgimento dell’Università Parthenope nel programma di riqualificazione dei Magazzini. Anche l’idea del parcheggio sotterraneo nell’area della strip commerciale ci vede in linea di principio d’accordo. E’ chiaro che quando entreremo in una fase concreta lo valuteremo. Noi vogliamo stare, come le dicevo prima, nella partita del porto perché riteniamo lo scalo parte integrante di Napoli.”
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Sull’ambiente e in particolare sull’inquinamento delle navi, ad inizio 2016 si approvò tra Autorità Portuale, Capitaneria di porto e Comune un ordinanza che ha imposto la riduzione dello zolfo alle navi in arrivo nel porto. Quali altre iniziative sono in corso? Almeno da parte del Comune cosa si intende fare?
“La questione che lei pone è strategica. Non è un caso che ad inizio 2016 fummo noi a sollecitare l’Autorità Portuale, d’intesa con la Capitaneria di Porto, ad emettere l’ordinanza sulla riduzione dello zolfo nel carburante per le navi in arrivo nello scalo. E’ fondamentale il nostro ruolo per concertare con l’Autorità misure in grado di ridurre il tasso d’inquinamento delle navi per un porto che è nel centro abitato della città. Ma non solo le navi, parte dell’inquinamento viene dai TIR e dal traffico veicolare. Inoltre siamo molto interessati alla destinazione delle aree della zona orientale dello scalo. Così come sono d’accordo con il Presidente Spirito che, per Porto Fiorito, va trovata una soluzione che riporti l’area nel solco dell’attività commerciale. Non c’è dubbio che nel porto di Napoli devono continuare a convivere le diverse tipologie di traffico, ma ciò non può avvenire a discapito dell’ambiente e della salute. Ritengo che su questo dobbiamo lavorare in sinergia per definire una strategia incisiva. Abbiamo fatto in tal senso un investimento importante, inserito nel Patto per Napoli, per la costruzione di un depuratore nell’area orientale e per la riqualificazione del suo lungomare. “
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Bagnoli. La colmata va rimossa? Ne ha parlato con il Presidente Spirito?
“Noi abbiamo chiesto e ottenuto dal Governo la bonifica integrale dell’area di Bagnoli in cui rientra la colmata. La nostra posizione è chiara da sempre ed è riportata nell’ordinanza “Chi inquina paga” . Come si opererà è competenza degli organi governativi. Per noi il successo è aver ottenuto che a Bagnoli si ripristini la linea di costa, la spiaggia pubblica, il porticciolo per imbarcazione di piccole e medie dimensioni e che si punti alla balneabilità del suo mare.”
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Signor Sindaco con l’istituzione di un’apposta delega al Mare la sua Amministrazione ha mostrato di voler avere una particolare attenzione verso lo scalo e le sue molteplici attività, in generale verso il mare. Cosa si aspetta che produca ? Quali i contenuti e gli obiettivi?
“E’ un segnale di grandissima attenzione. Perché mentre prima la delega rientrava in altre competenze affidate ad un assessorato, ora la competenza è direttamente del Sindaco che ha poche deleghe mirate e che ha affidato ad una persona del suo staff la delega al mare. E’ un modo per valorizzare anche perché la persona cui ho affidato l’incarico ha un ufficio del mare. Obiettivo è definire e attuare una strategia sul mare che va dagli eventi come l’apertura degli spazi alla città e del molo San Vincenzo, al recupero delle coste, ai trasporti via mare per cittadini e turisti. Noi riteniamo che il mare sia uno dei punti cardine per la valorizzazione della nostra città, e anche per le grandi opportunità economiche e occupazionali ad esso legate”