La modernità al molo Carmine è una società di nome “Naval Solution”
L’antica tradizione della carpenteria pesante si rinnova nel porto di Napoli
di Emilia Leonetti
Il Molo Carmine è una banchina compresa tra Calata Villa del Popolo e Molo Cesareo Console. Un’area dove si intrecciano molteplici attività: dalla movimentazione dei prodotti cerealicoli nei Silos granari, agli interventi di riparazione navale nel piccolo bacino di Calata Villa del Popolo, alle officine che lungo i due lati, di ponente e di levante, sviluppano attività diverse legate per lo più ad interventi di carpenteria, tubisteria, verniciatura di imbarcazioni.
La società “Naval Solution Technology srl” è una di queste. Fondata una quarantina di anni fa da Biagio Cozzolino, si è fusa nel 2016 con la società “SMS spa”, società di global service nel campo della carpenteria e tubisteria industriale. Oggi la società è al 50% della famiglia Cozzolino e al 50% della società “SMS spa” rappresentata da un suo consigliere, Raffaele Tralice.
La testata del molo Carmine è stata da poco riaperta dopo la conclusione di lavori di consolidamento della banchina. Il vento forte impedisce, oggi, di avvicinarsi all’area di punta che si affaccia sul mare. Eppure è qui che potrebbe svilupparsi l’attività di “NST srl”, come di altri operatori del settore delle riparazioni navali.
“Il nostro lavoro- afferma Raffaele Tralice, Presidente della “Naval Solution Technology srl”- avrebbe possibilità di ulteriore sviluppo, se la testata del molo Carmine fosse attrezzata con gru e avesse fondali adeguati (almeno una decina di metri). Ci occupiamo di interventi di riparazione prevalentemente di carpenteria e tubisteria sulle imbarcazioni. Non avendo una nostra banchina siamo costretti ad operare o presso altri operatori (Camed, Palumbo, Nuova Meccanica Navale) o con le nostre squadre “volanti” direttamente a bordo delle navi.”
La sede della “Naval Solution” è un piccolo edificio su due piani. Una scala stretta porta agli uffici: tre stanze dove lavorano cinque persone, tra amministrativi e componenti del management. Altre 15 persone sono operai specializzati, impegnati nell’officina adiacente alla palazzina.
La fusione del 2016 ha apportato diversi benefici sul piano occupazionale e delle commesse. Sul primo aspetto il dato è l’incremento di 8 unità e sul secondo il principale vantaggio ha riguardato l’integrazione tra il campo industriale e quello navale della carpenteria pesante e della tubisteria di cui entrambe le aziende già si occupavano. “La nuova società- sottolinea ancora Raffaele Tralice- ha consentito di arricchire le attività, ampliandole, ad esempio, al settore del “refitting” in campo navale. Ma non solo: abbiamo diversi progetti in corso di definizione. Siamo un’azienda estremamente dinamica con competenze diversificate.” La forza, emerge nel corso dell’incontro, è anche data dalla rete di aziende che collaborano con “Naval Solution srl” . Circa una ventina di soggetti che forniscono manodopera qualificata per quelle parti di commesse a cui l’azienda leader non può fare fronte.
Uno dei principali clienti dell’azienda è l’US Navy con cui, di recente, hanno firmato un nuovo contratto triennale. “Sono ormai diversi anni- precisa Giovanni Cozzolino, Project Manager – che seguiamo la US Navy, è il caso di dirlo “in tutto il mondo”. Lì dove c’è necessità di intervenire per lavori sulle navi militari che riguardano gli scafi, anche in alluminio, e gli impianti di bordo.”
In questi anni sono stati investiti oltre 150 mila euro per ammodernare l’officina e la sede della società. Altri investimenti sono previsti nel campo ”ricerca e sviluppo” per ottimizzare i processi lavorativi e assicurare la sicurezza nei luoghi di lavoro. Una parte riguarderà l’attrezzaggio del molo Carmine, una volta compiuto il dragaggio e ottenute le autorizzazioni per l’uso della testata.
“ Noi – conclude Francesco Cozzolino- siamo fortemente motivati a sviluppare ulteriormente la nostra attività. E’ un tratto della nostra famiglia che è stato rafforzato dall’ingresso nella società della “SMS spa”. “
Prima di lasciare la sede della “Naval Solution” facciamo una visita all’officina dove campeggiano grosse apparecchiatura per la sagomatura e il taglio di metalli. Si comprende che si tratta di un mestiere faticoso e difficile, per cui sono richieste professionalità e attenzione. Colpisce, prima di prendere la strada per tornare all’Autorità portuale, che, se gli operai hanno un’età media di 40 anni, mancano giovani formati per essere saldatori, per occuparsi di carpenteria pesante. E pensare, dice salutandomi Raffaele Tralice, che si guadagna bene….