Lo stabilimento di Fincantieri a Castellammare di Stabia
Lavoro, professionalità e competenza
di Anna Capasso
Il sole brucia come ad agosto, le imponenti sagome del Vesuvio e del monte Somma dominano il panorama e il rumore di saldatrici, gru e macchinari in funzione fa da sottofondo. Sono tutti al lavoro: c’è chi solleva enormi pezzi di lamiere con carrelli elevatori; chi, su impalcature di oltre 20 metri d’altezza, è impegnato nella saldatura e c’è chi, con lo sguardo rivolto agli operai, sorveglia costantemente che tutte le norme di scurezza vengano rispettate. Siamo allo stabilimento Fincantieri di Castellammare di Stabia, il polmone economico della città, una delle principali industrie internazionali per la costruzione di navi.
Al nostro arrivo siamo accolti da Luigi De Masi, responsabile del personale di cantiere, che ci illustra le principali attività dell’azienda metalmeccanica. A colpire immediatamente l’attenzione è il cospicuo numero di persone che lavorano nello stabilimento: 565 dipendenti, tra operai e impiegati, di cui la maggioranza proveniente dal territorio campano. A questi si aggiungono i lavoratori dell’indotto che supera giornalmente le 800 unità. Si tratta di aziende specializzate in vari settori, dalla carpenteria elettrica, alla saldatura, all’allestimento.
Lo stabilimento si estende su circa 236.000 mq. dei quali 78.000 mq. coperti. Il cantiere ha uno scalo lungo 234 m. e largo 32 m. È diviso in quattro zone: la direzione aziendale, a cui spetta il complesso compito di coordinare l’attività di cantiere; la parte produttiva, che si sviluppa in più capannoni; un ufficio della manutenzione e un ufficio impianti.
Due sono le figure a far da padrone nell’azienda: il saldatore e il carpentiere perché lavorano alla costruzione delle parti in ferro della nave. Ad essi si affiancano altre figure professionali come elettricisti, addetti agli impianti volanti, all’apparato motore. Il cantiere è polifunzionale, ha le professionalità per poter costruire una nave nella sua interezza, ma anche solamente parti di essa.
Lo stabilimento si occupa della costruzione di navi militari e mercantili. L’ultima attività commissionata alla quale gli operai, attualmente, stanno lavorando è la costruzione di una nave per la Marina Militare italiana che sarà terminata per la primavera del 2019.
Armati di casco e scarpe antinfortunistiche, abbiamo visitato lo stabilimento. Il processo produttivo parte dal parco lamiere. La lavorazione delle lastre in metallo avviene sulla base di un progetto che fa da guida alle fasi di costruzione della nave. Le lamiere da assemblare vengono individuate e classificate per essere, poi, lavorate. Con un operazione di ricucitura vengono assemblate tutte le parti, come fosse un puzzle. Il passaggio successivo all’assemblaggio delle diverse parti di cui si compone la nave o un troncone di nave, è il posizionamento sullo scivolo, dove vengono effettuate altre lavorazioni prima del varo. La parte che riguarda le rifiniture e gli interni della nave viene completata, in seguito, sulla banchina foranea. I tempi di costruzione della nave superano anche i due anni.
La caratteristica del cantiere di Castellammare è proprio lo “scivolamento”. La nave viene costruita a pezzi, una volta terminata va sullo scivolo da dove, una volta concluse le ulteriori lavorazioni viene varata. Si tratta di un antico modo di varare la nave e lo stabilimento di Castellammare è uno dei pochi al mondo a conservare questa tradizione. Nella maggior parte degli stabilimenti, attualmente, il varo si compie attraverso bacini galleggianti. Quello di Castellammare è un unicum nel panorama dell’industria cantieristica.
La cantieristica rappresenta uno dei fattori strategici che rafforzano la competitività dell’intero sistema marittimo della Campania, grazie proprio alla presenza dello stabilimento produttivo di Fincantieri a Castellamare di Stabia.
Lo stabilimento stabiese è uno dei più antichi nel campo delle costruzioni navali. Il maggior successo l’ha registrato indubbiamente durante il periodo borbonico, allora furono varate navi tra le più moderne e veloci dell’epoca. Di quel periodo la sede dell’azienda metalmeccanica di Castellammare conserva ancora alcune testimonianze. A costeggiare l’ala Ovest dello stabilimento ci sono, infatti, ancora alte e imponenti mura con archi di epoca borbonica che, attualmente, ospitano i magazzini dell’azienda.
Per garantire la tutela dei livelli occupazionali e dell’incremento del carico di lavoro dello stabilimento stabiese, ad aprile è stato sottoscritto il Protocollo d’intesa tra la Regione Campania e Fincantieri, allo scopo di assicurare lo sviluppo economico, produttivo, sociale e occupazionale dell’area.