L’Opinione
Napoli Città-Porto: Una strategia di sviluppo
Per un modello di Città Circolare
di Maria Cerreta*
Il sistema città-porto costituisce una realtà determinante per lo sviluppo territoriale, in grado di influenzare in modo significativo le condizioni di benessere e qualità della vita, e di rendere operativo il Modello di Città Circolare, preservando e valorizzando i mari e le risorse marine in modo sostenibile, attraverso opportuni modelli di produzione e consumo, attenti alle relazioni economiche, sociali e ambientali con il sistema urbano e infrastrutturale.
Nell’intento di esplicitare le componenti dei sistema città-porto in termini strategici è stato delineato un processo decisionale per lo sviluppo di Napoli Est e dell’area portuale, nell’ambito del Corso di Master di II livello in “Pianificazione e progettazione sostenibile delle aree portuali”, attivato dal Dipartimento di Architettura (DiARC) in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale (DICEA) dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, volto alla formazione di professionisti capaci di integrare le discipline tecniche della pianificazione e della progettazione con la conoscenza delle dinamiche socio-economiche ed ecologico-ambientali, degli aspetti infrastrutturali, gestionali, giuridici e normativi, delle regole organizzative di funzionamento dei porti e delle aree portuali.
L’approccio è stato strutturato individuando le fasi e gli strumenti per implementare un Modello di Città Circolare in grado di rendere operative le raccomandazioni europee fornite all’interno del framework “Sustainable Development Goals (SDGs)” e la direttiva europea “Maritime Spatial Planning” 2014/89.
Il percorso metodologico, articolato in quattro fasi, si è basato sui principi e gli strumenti propri delle valutazioni multidimensionali, a partire da studi territoriali attenti agli aspetti della logistica, delle infrastrutture e dei trasporti, dell’economia, del restauro urbano, dell’urbanistica e della progettazione multiscalare.
Mediante la valutazione di tre alternative progettuali sviluppate per il porto di Napoli Est è stato possibile delineare uno scenario di rigenerazione. L’individuazione delle alternative progettuali ha permesso di esplicitare diversi scenari di sviluppo in base ai principali trend economici, sociali, ed ambientali, agli interessi degli stakeholder coinvolti e alla configurazione spaziale della città-porto. Sono state definite e disegnate tre alternative che corrispondono rispettivamente a una visione turistica, commerciale e ibrida di sviluppo per il porto di Napoli e il quartiere di San Giovanni a Teduccio.
Lo scenario ibrido mira a localizzare le funzioni sia urbane che commerciali a ridosso del litorale. Sono previsti l’ampliamento della banchina commerciale e la realizzazione della linea ferroviaria per il trasporto delle merci in prossimità della banchina, con un tracciato alternativo rispetto a quello proposto da RFI. Le aree immediatamente adiacenti alla Centrale Tirreno Power e poste a nord del “Molo Levante” sono adibite a distripark. L’ex stabilimento Corradini ospita un innovation hub, in cui interagiscono l’innovazione digitale, l’industria manifatturiera, i servizi e la ricerca. Il tratto di costa compreso tra l’ex complesso industriale dismesso e il depuratore è destinato a spazio esterno attrezzato a servizio del Polo dell’Innovazione.
Per la riqualificazione delle aree del “Forte Vigliena”, del depuratore, e del successivo tratto di costa che si estende fino al Museo Ferroviario di Pietrarsa, si propone un parco urbano attezzato. Infine viene individuata la riorganizzazione del sistema di attraversamenti pedonali, ciclabili e carrabili per migliorare l’accessibilità dell’area.
Lo scenario ibrido permette di rendere concreto un rapporto di mediazione tra la città e gli spazi portuali, tenendo conto delle esigenze e degli interessi contrastanti relativi alle funzioni, agli spazi e ai sistemi di relazioni.
Il processo decisionale sperimentato nell’ambito del Master ha permesso di testare un approccio multidimensionale in cui lo sviluppo delle scelte progettuali contribuisce a migliorare la conoscenza e la comprensione delle criticità e delle potenzialità territoriali, dei conflitti e dei vincoli, promuovendo un più ampio impegno civico e tecnico insieme ad una più profonda consapevolezza delle possibili opportunità.
*Coordinatore del Master in Pianificazione e Progettazione Sostenibile delle Aree Portuali, Dipartimento di Architettura (DiARC), Università degli Studi di Napoli Federico II.