Naples Shipping Week: intervista ad Alberto Carotenuto
Settore marittimo, punto di forza della regione Campania
di Anna Capasso
- Alberto Carotenuto, Rettore l’Università Parthenope, anche quest’anno, in occasione della terza edizione della Naples Shipping Week, il suo ateneo ospiterà molti convegni tra quelli in programma dal 24 al 29 settembre. Qual è lo scopo dell’ evento e il valore aggiunto per il capoluogo campano?
«La Nsw è un evento estremamente importante perché in questo momento storico, legato alla crisi economica e ai tanti altri fattori che incidono, specialmente nel Meridione, sullo sviluppo sociale ed economico della regione, il sistema marittimo è uno dei punti di forza della Campania. La vocazione marittima di questa città risale ai tempi della Grecia. Non è quindi un caso che il 50% dell’armamento nazionale sia collocato in Campania ed è, quindi, importante avere un’occasione come quella della Nsw, nel corso della quale per un’intera settimana si affronterà, da punti di vista diversi, il valore del settore marittimo in Campania.
Lo scopo di questa manifestazione è quello di informare degli sviluppi del settore. Grazie ai contatti, coltivati da Umberto Masucci, procurati da Pietro Spirito e dagli armatori, nel corso degli anni, si sono instaurati numerosi rapporti internazionali con il resto dei paesi a vocazione marittima. È importante che l’opinione pubblica abbia contezza dell’esistenza di un settore così forte nella regione Campania e così trainante per l’economia».
- Bisogna, quindi, sensibilizzare l’opinione pubblica verso queste tematiche?
«Il porto di Napoli ha vissuto un lungo periodo di commissariamento che ha causato una serie di criticità e problemi che si sono un po’ incancreniti. L’impegno del Presidente Spirito è quello di accelerare sul potenziamento infrastrutturale. Il porto non deve avere una vocazione di transhipment né di gateway, ma deve avere una collocazione mista ed essere da traino per l’export della regione. Dobbiamo approfittare di questo momento storico in cui si è realizzato il raddoppio del canale di Suez, la Cina sta facendo investimenti considerevoli per aprire e ampliare i rapporti con l’Occidente con le via della seta. Napoli e Salerno, in questo contesto, hanno, quindi, grandi margini di ripresa e possono anche svolgere un ruolo di traino per tutta l’economia della regione».
- Tra le novità di quest’anno è prevista la partecipazione di studenti della sua Università. Cosa comporta per la formazione dei giovani un evento del genere?
«Partecipare alle conferenze organizzate sarà, per i nostri ragazzi, un’azione di tirocinio perché li aiuterà a rendersi conto delle problematiche e delle opportunità del settore. Si tratterà di materie previste anche nel loro piano di studi e, quindi, le tavole rotonde con imprenditori ed esperti del settore, potranno aiutarli ad ampliare la loro formazione. Il cuore centrale della nostra attività universitaria è l’ambito marittimo perché deriviamo dal regio Istituto Navale e quasi per 80 anni ci siamo occupati esclusivamente della formazione degli agenti di mare. Per soddisfare un pubblico più ampio di studenti, la Parthenope, con il tempo, ha ampliato la propria offerta formativa, ma la nostra vocazione originaria per il settore marittimo è rimasta sempre molto forte. Abbiamo attivato, infatti, anche molti corsi di studio a vocazione marittima tra cui il primo corso professionalizzante ‘Conduzione del mezzo navale’. La formazione è importante per rilanciare il settore marittimo. Se non c’è formazione non ci può essere un indotto industriale economico forte».
- Quello marittimo, potrebbe essere un ambito nel quale incrementare l’occupazione giovanile?
«Gli sbocchi lavorativi ci sono se cominciamo a renderci conto di alcuni punti fondamentali. I ragazzi devono capire che non bisogna necessariamente legarsi all’idea di essere un dipendente di qualcuno, che si tratti del settore armatoriale o di quello cantieristico. Sono numerosi i servizi che possono essere implementati direttamente e in maniera imprenditoriale dagli studenti. Ad esempio, l’informatizzazione sta assumendo, ormai, un ruolo di forte rilievo in tutti i contesti lavorativi, è un mezzo essenziale nel favorire lo sviluppo dei servizi. I porti, invece, non sono adeguati ancora a queste nuove tecnologie, né a livello di struttura di rete né a livello di software. Sarebbe opportuno, invece, che si cominciasse a ragionare in termini di informatizzazione dei porti per apportare un cambiamento che non riguardi semplicemente l’informazione spicciola per la gestione di imbarchi per le isole, ma qualcosa di più coordinato che possa rappresentare un trampolino di lancio per il miglioramento dell’efficienza del porto. I ragazzi, in questo contesto, sono molto preparati, hanno ottime abilità con i nuovi mezzi tecnologici e potrebbero, ad esempio, sviluppare delle applicazioni per gli smartphone. La logistica e l’efficientamento energetico dei porti sono servizi sui quali c’è più bisogno di investire proprio con queste tecniche moderne».
- È stato siglato un protocollo d’intesa tra l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale e l’Università Parthenope per la realizzazione di un polo di ricerca sull’economia del mare accanto allo storico palazzo degli ex Magazzini generali, nella Calata Piliero del porto di Napoli. Come mai si è giunti a questo investimento?
«Noi crediamo molto nel processo di infrastrutturazione che il Presidente Spirito sta avviando sul porto. Se si riuscisse a realizzare il progetto del waterfront sarebbe un salto di qualità enorme non solo per il porto ma per l’intera città. In questo processo di miglioramento strutturale noi siamo parte attiva perché abbiamo già previsto nel nostro bilancio 40 milioni di euro per la realizzazione dell’ampliamento della sede degli ex Magazzini Generali. Nel progetto originario dell’architetto Canino era già previsto un raddoppio dell’edificio. Quello a cui sta lavorando l’AdSP prevede nell’edificio degli ex Magazzini Generali il Museo del Mare e dell’Immigrazione e, nella parte che dovrebbe essere ampliata, dovrebbe essere collocato il Centro di Alta formazione sul mare. Al momento, i progettisti dell’AdSP stanno predisponendo una variante progettuale».