Giuseppe Menna: Comandante Autorità Marittima di Salerno
Sicurezza e controlli al servizio del dinamico scalo salernitano
Giuseppe Menna è da settembre Comandante della Capitaneria di Porto di Salerno. Napoletano di nascita, ha girato per lavoro diversi porti della Campania. Per questo, come tiene a precisare, conosce “il porto di Salerno, i suoi punti di forza e di debolezza”.
- Comandante Menna, partiamo dalle criticità dello scalo salernitano che Lei ha avuto modo di conoscere anche per l’esperienza acquisita alla guida di diverse Autorità Marittime della Campania? Quali sono, a suo parere, le principali?
“ Le rispondo in maniera diretta: le opere infrastrutturali. Il porto di Salerno negli ultimi dieci anni è cresciuto in maniera esponenziale grazie ad una classe imprenditoriale competente e attiva. Vi è ora la necessità di adeguare le infrastrutture ai nuovi scenari che si sono determinati nel settore del traffico merci, container, passeggeri. Penso in particolare ai lavori per l’ampliamento dell’imboccatura del porto, al dragaggio dei fondali, in generale alla manutenzione delle banchine.”
- Restando sul tema. Quali sono i punti di forza dello scalo?
“ Come Le ho già anticipato, gli imprenditori sono un punto di forza. Al secondo posto inserisco l’organizzazione degli spazi. Vede i due punti sono strettamente connessi: una classe imprenditoriale attiva e la capacità di ottimizzare al meglio le banchine nella movimentazione della merce. A Salerno vige il principio di non esclusività delle banchine. Un principio che ha fatto sì che il porto sia, in Europa, uno dei più dinamici per aumento dei volumi di traffico in relazione alle aree a diposizione.”
- Il porto di Salerno, come ha anche sottolineato, riesce in un’area non estesa a sviluppare diverse tipologie di traffico. In che modo incide sulla sicurezza a mare e a terra?
“La sicurezza a mare e a terra, come sa, è una nostra competenza. Noi l’assicuriamo con controlli continui: a mare il nostro principale impegno è la salvaguardia dell’ambiente, a terra il controllo formale e sostanziale sul rispetto delle norme a tutela della sicurezza dei lavoratori”
- E’ di poco tempo fa il grave incidente ai magazzini che è costato la vita ad un giovane operaio. Cosa è mancato in quel drammatico evento?
“Noi avevamo effettuato una visita di controllo ai magazzini quindici giorni prima dell’incidente. Tutto era in regola, nel senso che le misure di sicurezza previste erano rispettate. E’ accaduto l’imponderabile: il collega per soccorrere il giovane si è distratto, dimenticando acceso il motore. A seguito dell’incidente, abbiamo deciso nel Comitato “igiene e sicurezza” composto da noi, dall’AdSP del Mar Tirreno Centrale e dall’Asl, di stilare un calendario di verifiche nei luoghi di lavoro più frequente e stringente di prima. Il nostro scopo è riuscire a garantire il più alto livello di sicurezza per chi lavora nel nostro porto”
- Dal 1 gennaio il porto di Salerno è entrato ufficialmente a far parte dell’AdSP del mar Tirreno Centrale. Come valuta il nuovo sistema portuale campano? Soprattutto quali ricadute pensa che avrà sul porto di Salerno?
“Valuto positivamente aver varato una riforma che ha superato la frammentazione per mettere a sistema porti di una stessa regione. Sono poi sicuro che il Presidente Pietro Spirito e il Segretario Generale Francesco Messineo operano e opereranno per assicurare ai tre porti dell’AdSP l’adeguamento infrastrutturale indispensabile per il loro sviluppo”