I numeri dell’evento Universiadi 2019 e il ruolo del porto di Napoli
Il Commissario Gianluca Basile racconta l’impegno e le attese legate alle Olimpiadi degli studenti
di Emilia Leonetti
- Tra poco più di un mese ospiteremo, per le Universiadi 2019, 8 mila atleti, di cui 4 mila nel porto di Napoli. Saranno presenti 124 Paesi. Un’occasione unica per mostrare al mondo le nostra capacità nell’accogliere giovani che provengono da tutto il Mondo. A che punto è la macchina organizzativa?
“La macchina organizzativa è in piena corsa e ovviamente sono stati già previsti i servizi necessari ad accogliere un numero così elevato di persone. L’ultimo sprint sarà nel mese di giugno perché si concluderanno i campionati in corso negli impianti sportivi che dobbiamo utilizzare e avremo la disponibilità delle residenze universitarie previste per gli alloggiamenti. Nel porto dovremo, come è noto, far attraccare le due navi da crociera e aver delimitato le aree destinate al parcheggio dei bus e delle auto che dovranno trasportare gli atleti agli impianti. Nel porto si svolgerà una parte importante legata alla logistica: alloggio e trasferimento. Ci saranno aree controllate con apparecchiature e con vigilanti, oltre ad una presenza delle forze dell’ordine. Nel porto l’attività sarà complessa perché bisognerà contemporaneamente ospitare i 4.400 atleti sulla banchina di ponente, mentre su quella orientale attraccheranno le navi con i croceristi che arriveranno in quelle settimane. Il Terminal dovrà continuare la propria attività contestualmente alle Universiadi. Il resto riguarda le residenze per 1.100 atleti nella sede di Fisciano dell’Università di Salerno e altri 3 mila atleti distribuiti in alberghi di Avellino, Salerno, Caserta e Castel Volturno. In tutto 8.500 persone. Sugli impianti, devo dire che nonostante il poco tempo a disposizione ( la nostra avventura è iniziata a fine 2016) siamo a buon punto per il completamento dei lavori di riqualificazione.”
- Una delle novità dell’evento, che guida nella veste di Commissario Straordinario, è l’assenza di poteri speciali. E’ riuscito a indire le gare seguendo le procedure normali. Come è stato possibile? Glielo domando perché siamo consapevoli della complessità e farraginosità delle gare pubbliche.
“Abbiamo iniziato, devo precisarlo, a fine 2016, come Agenzia Regionale delle Universiadi. Siamo stati operativi sino a gennaio 2018, dopodiché c’è stato il primo Commissario sino a luglio 2018. A quel momento erano già state completate tutte le progettazioni dei lavori previsti. Per questo, quando sono stato nominato Commissario, fine luglio 2018, siamo potuti partire con le gare. Ci hanno favorito due aspetti: la vicinanza con l’ANAC, che ha condotto una vigilanza preventiva degli atti e che nella fase iniziale ci ha aiutato nelle veloce verifica della conformità degli atti alle normative vigenti; secondo aspetto è che abbiamo seguito, per le gare, procedure telematiche. Non avremmo potuto affidare i lavori nei tempi se non avessimo fatto un uso massivo di mercato elettronico (Consip) e di bandi e gare di tipo telematico. La progettazione degli interventi, mi preme precisarlo, l’ho iniziata nel mio ruolo di Direttore Generale dell’Agenzia Regionale. Da gennaio 2018 a luglio c’è stato un blocco dovuto alla scelta del villaggio. Si ricorderà che l’idea era di realizzarlo alla Mostra D’Oltremare. Quando sono stato nominato i progetti erano pronti e quindi è stato relativamente agevole procedere agli appalti per lavori di riqualificazione. Ultima annotazione: si è trattato di lavori di piccoli importi, per cui le procedure seguite sono state più veloci.”
- La sicurezza degli atleti è sicuramente uno dei temi che avrete affrontato. Ma oltre alla sicurezza degli atleti c’è quella delle circa 30 mila persone previste nei giorni compresi tra il 3 e il 14 luglio, date delle gare. Quali sono le misure che saranno adottate?
“L’aspetto sicurezza e ordine pubblico è gestito dal Ministero dell’Interno che per questo evento straordinario ha nominato, come Coordinatore generale, il Questore Antonio De Iesu. Il Questore ha previsto, per il periodo delle Universiadi, un rinforzo di oltre 800 uomini per garantire sicurezza ad atleti e a chi verrà ad assistere. Il Comitato organizzatore avrà una sua vigilanza privata e dei sistemi anti effrazione a carico nostro sotto il coordinamento della pubblica sicurezza.”
- Veniamo ai lavori. Qual è stato l’impegno di spesa e a che punto siamo nel completamento degli interventi? Soprattutto, pensando al dopo, qual è la dotazione di impianti sportivi che le Universiadi lasceranno ai cittadini di Napoli e della Campania?
“Noi abbiamo a budget 127 milioni per la riqualificazione degli impianti sportivi e 129 milioni per i servizi. I 127 milioni sono stati tutti impegnati e sono destinati alla riqualificazione di impianti esistenti e in cattivo stato di manutenzione. Lo scopo è renderli nuovamente agibili non solo per le Universiadi. Nell’ultima cabina di regia, sulla base di quanto previsto dalla normativa in materia, abbiamo suddiviso i lavori in un primo e in un secondo livello. L’Ente finanziatore è la Regione Campania che finanzia l’intera spesa di 270 milioni di euro. In accordo con gli altri Enti Locali, la Regione ha deciso di inserire una seconda linea. Riguarda gli interventi che potranno terminare anche dopo le Universiadi, ma che attengono ad opere di adeguamento di impianti importanti per la cittadinanza come lo Stadio Collana ( 7 milioni di euro), lo stadio di Afragola e lo stadio Albricci a Corso Malta, per un importo complessivo di 15 milioni dei 127 stanziati. C’ è stata attenzione anche per quegli impianti che non abbiamo potuto inserire nel piano delle Universiadi. Per quanto riguarda i servizi, i costi sono da attribuire all’affitto delle navi, delle residenze, degli alberghi, del vitto, del trasporto, al broadcasting, ad una serie di servizi indispensabili per la manifestazione. Rientrano anche in questi costi l’acquisto di attrezzature sportive e arredi.”
- Una delle ultime notizie riguarda il contratto siglato con alcuni trasportatori per assicurare i trasferimenti degli atleti e di tutte le persone coinvolte nelle gare. Sul piano invece delle mobilità cittadina, cosa avete pianificato per garantire una mobilità ordinata e per scongiurare ingorghi o blocchi nei giorni cruciali delle Universiadi?
“Il piano fa capo alle singole Amministrazioni, tra cui la più importante è il Comune di Napoli. E’ stato definito un piano di mobilità che prevede, ad esempio, un corridoio esclusivo e diretto dal porto di Napoli agli impianti di Fuorigrotta. Il corridoio avrà una corsia preferenziale per gli atleti e questo non interferirà con la mobilità cittadina. C’è da osservare che lo scalo partenopeo favorisce un’agile uscita dal Bausan verso le altre province. Per gli atleti che dovranno recarsi agli impianti in provincia o fuori provincia, muoversi dal porto sarà agevole. A Napoli, poi, gli impianti sono concentrati nella zona occidentale. Nel porto bisognerà porre attenzione agli orari di imbarco e sbarco, al molo Beverello, all’ Immacolatella, per evitare sovrapposizioni. A nostro favore c’è il fatto che gli atleti usciranno la mattina molto presto, per rientrare nel pomeriggio ad orari precisi. Basterà favorire al meglio gli orari degli atleti.”
- In che modo i cittadini campani saranno coinvolti nell’evento che si tiene nelle città di Napoli, Salerno, Caserta, Benevento ?
“Ci sarà una campagna di sensibilizzazione per la partecipazione gratuita alle gare preparatorie. Solo le semifinali e le finali saranno a pagamento. Abbiamo però deciso che, anche per quelle gratuite, debba esserci una prenotazione, per motivi di sicurezza. I prezzi in ogni caso saranno modici ( 3-5 euro a biglietto). La cerimonia di inaugurazione la terremo allo Stadio San Paolo ( anche in questo caso bisogna prenotare) mentre quella di chiusura sarà in Piazza del Plebiscito. La nostra intenzione, come capirà, è favorire al massimo la partecipazione dei cittadini. Per la campagna di comunicazione abbiamo deciso di partire una volta avviata a conclusione la macchina organizzativa. Ora che siamo in dirittura d’arrivo, inizieremo la campagna di comunicazione. Abbiamo voluto assicurarci che vi fossero gli elementi fondamentali per la riuscita della manifestazione.”
- Vorrei ritornare sugli impianti, perché dai lavori previsti, si evince un dato: si è puntato sull’esistente per effettuare interventi di manutenzione fermi da anni. E’ stata una scelta obbligata legata i tempi, alle risorse e alla necessità di ripristinare impianti abbandonati, o una scelta mirata all’opportunità di evitare opere faraoniche e anche inutili?
“E’ stata una scelta fatta sin dall’inizio. A parte il tempo limitato, si è convenuto, sin dall’insediamento dell’Agenzia Regionale presieduta da Raimondo Pasquino, in accordo con la Regione, di intervenire sugli impianti esistenti. Abbiamo ritenuto inutile creare opere nuove, dal momento che quelle esistenti si trovavano in pessime condizioni, tali da non poter essere utilizzate. Va bene costruirne di nuove quando esistono e funzionano impianti moderni. Normalmente si ragiona al contrario, ma lavoro nell’ area tecnica da molti anni e so bene cosa significhi manutenere e gestire impianti. Per noi le Universiadi sono la boccata d’ossigeno di cui, soprattutto Napoli, aveva bisogno. Gli impianti rinnovati saranno 60, di cui una ventina a Napoli.”
- Il rapporto con le altre Istituzioni. Mi riferisco al Comune, all’Autorità Portuale, Regione, alla Prefettura… Come è riuscito a superare la proverbiale difficoltà dei napoletani a collaborare concentrandosi sugli obiettivi e a lasciare da parte le frequenti polemiche?
“La collaborazione sta funzionando da luglio 2018, quando sono stato nominato Commissario Straordinario. Perché luglio? Sono avvenute due cose: la decisione degli Enti locali di mantenere la data dell’evento a luglio 2019, mentre il Governo Nazionale, il CONI e il Commissario che mi aveva preceduto volevano spostare le Universiadi al 2021; l’intesa istituzionale tra Comune, Regione e FISU, che ha confermato la volontà di tenere le Universiadi nel 2019. Nel frattempo si erano superati i dubbi sulla sede del villaggio, che dalla Mostra d’Oltremare è stato spostato al porto di Napoli. Per questo all’atto del mio insediamento ho precisato che il villaggio si sarebbe realizzato su tre poli: porto ( Napoli), residenze universitarie ( Salerno) e alberghi ( Caserta) . Da quel momento la collaborazione è stata proficua, anche perché i benefici sono prima di tutto per i cittadini di Napoli.”
- L’ultima domanda la vorrei riservarla ai 5 mila e 600 volontari, a partire dall’età di 18 anni, che coadiuveranno l’Agenzia nell’accoglienza. Perché non è stato previsto un compenso?
“I volontari sono tali in tutto il mondo, e poi c’è da precisare che ruoteranno. Ogni volontario non sarà impegnato per più di 5-6 giorni. Lo facciamo per far avvicinare il maggior numero possibile di ragazzi alla manifestazione e allo sport. Devo poi dire che i volontari saranno prevalentemente di supporto per gli organizzatori. Abbiamo in ogni caso previsto un rimborso spese. Nella struttura commissariale invece saranno impegnate nel periodo clou, tra giugno e luglio, almeno 700 persone.”