Guido Grimaldi spiega la strategia di ALIS
Il giovane Presidente punta sulla rete, motore del sistema logistico
di Emilia Leonetti
- Alis nasce per raggiungere alcuni obiettivi: internazionalizzare il settore trasporti, potenziare le autostrade del mare, innovare la flotta marittima sul piano dell’impatto ambientale, utilizzare il trasporto marittimo come leva di sviluppo per il sud. Quale strategia avete pianificato per realizzarli?
“Mi preme dire subito che la strategia di ALIS è in rapida evoluzione, così come lo sono le esigenze del mercato e degli associati che svolgono importanti attività d’impresa. I macro-obiettivi di ALIS sono rispondenti alle politiche europee nel settore dei trasporti. Come è noto, con l’apertura dei mercati dei trasporti, è sempre più necessario creare condizioni di concorrenza eque per i diversi tipi di trasporto, sia a livello intramodale che intermodale, e soprattutto diffondere la cultura della sostenibilità . Lo stimolo importante che ALIS sta dando al comparto economico al quale ci riferiamo può (e deve) aiutare il Sud nel suo percorso di sviluppo. Non dimentichiamo che il Mezzogiorno rappresenta il punto centrale e nevralgico per l’import ed export nel Mediterraneo. Sotto questa prospettiva si rende assolutamente necessaria non solo l’armonizzazione di una legislazione particolarmente complessa, ma anche delle condizioni di natura tecnica e sociale. ALIS ha intenzione di portare avanti la propria attività programmatica diffondendo in tutti i consessi possibili tali tematiche, avviando un dialogo serio con tutti gli attori istituzionali coinvolti, dalle amministrazioni locali a quelle nazionali, fino ad arrivare a quelle comunitarie”. - Uno dei punti per rispondere alla necessità di ridurre l’inquinamento delle navi è ridurre l’ emissione di sostanze inquinanti presenti nel carburante. Significa innovare la flotta, non solo ridurre lo zolfo o ricorrere a prodotti come GNL. I vostri associati sono disponibili a investire?
“In prima battuta vorrei fare delle considerazioni: il GNL rappresenta una valida alternativa ai normali carburanti usati nel comparto dell’autotrasporto. Tuttavia, il solo utilizzo di GNL non basta per cercare di abbattere le emissioni di CO2. Certamente l’intermodalità, sotto questa prospettiva, rappresenta una valida soluzione e le ricordo che per i nostri associati l’uso continuativo ed intensivo dell’intermodalità è certificato dal RINA che può attestare una riduzione delle emissioni, che può arrivare fino al 50%. Ciò che davvero può essere la chiave di volta è l’uso combinato dell’intermodalità, delle trazioni a monte e a valle (quindi “primo miglio-ultimo miglio”) e del GNL (o altra soluzione a basso impatto di emissioni). Detto ciò, l’innovazione delle flotte non passa solo ed esclusivamente per il GNL e, sul punto, ALIS è attenta anche alle evoluzioni in tema di digitalizzazione dei processi logistici. La digitalizzazione, insieme alla decarbonizzazione aumenteranno la competitività”.
- Il tema è creare una stretta connessione tra i diversi nodi del trasporto: dalla nave, al porto alla gomma, al ferro, agli interporti. Alis come può contribuire, dal momento che alcune delle soluzioni dipendono dalla realizzazione di nuovi collegamenti viari e ferroviari nei porti, dall’uso degli interporti come aree retro portuali, dalle procedure di ingresso e uscita della merce dai porti, da una serie di scelte che dipendono dalle istituzioni. Ritiene sia sufficiente, in tal senso, avere tra i soci alcune autorità di sistema portuale?
“L’adesione ad ALIS, con la formula del socio onorario, di enti come le Autorità di Sistema Portuale è un fatto che ci inorgoglisce. Sono convinto che tali soci onorari potranno dare un forte e sostanziale contributo istituzionale per la risoluzione dei veri problemi dei nostri associati.
Ad ALIS hanno già aderito realtà portuali molto importanti sia a livello nazionale che internazionale. Siamo molto fieri di annoverare tra i nostri soci onorari realtà come i porti di Napoli, Salerno e Castellamare di Stabia, Taranto, Venezia e Chioggia. Ma è forte e crescente l’interesse degli altri porti italiani, come quello di Catania. Non è solo all’Italia che volgiamo lo sguardo: importanti realtà portuali del Mediterraneo hanno aderito ad ALIS, e parlo di Barcellona e Valencia.
I porti e gli interporti sono anelli fondamentali della catena logistica. In Italia, e sicuramente anche in Europa, il ruolo degli interporti e dei porti è strategico perché questi luoghi vanno intesi come infrastrutture in grado di captare importanti volumi di traffico merci da destinare al trasporto intermodale. E noi siamo dell’avviso che l’intermodalità sia la soluzione del futuro. Pertanto, siamo e saremo lieti di avere confronti costruttivi con questi importanti hub. Da questi confronti usciranno fuori delle idee che sottoporremo al Governo al fine di efficientare tutta la supply-chain.
Ed è per tale ragione che ALIS può annoverare tra i propri soci anche importantissime realtà interportuali: l’Interporto di Verona Quadrante Europa, l’Interporto Toscano Amerigo Vespucci s.p.a., Ce.P.I.M s.p.a. – Interporto di Parma, l’Interporto di Bologna s.p.a.
ALIS non vuole fare altro che creare una rete in grado di fare sistema, a beneficio del Paese”.
- Le autostrade del mare vanno sostenute, l’avete recentemente richiamato, come avvenne alcuni anni fa con dei bonus erogati dal Governo al settore dell’autotrasporto per incentivare l’intermodalità. Avete su questo avviato un confronto con il Governo? La costituzione di CONFALIS, la confederazione che riunisce l’autotrasporto con ALIS, quali obiettivi si pone?
“CONFALIS gode di una serie di importanti requisiti, alcuni dei quali ci consentiranno di avere voce presso il Comitato Centrale dell’Albo dell’Autotrasporto. Ma non è solo a quel tavolo istituzionale che noi puntiamo: abbiamo costituito CONFALIS per dar vita ad una nuova ed importante sfida; una confederazione di Associazioni e Federazioni di imprese operanti nel settore del trasporto, della logistica e dell’intermodalità che, ispirando la propria attività ai valori di libertà , pluralismo, democrazia, solidarietà e responsabilità , intende armonizzare l’articolazione del sistema economico-produttivo, del settore trasportistico, intermodale e logistico con l’assetto istituzionale al fine di consentire alle imprese di operare in un contesto funzionale e moderno, orientato al principio della ecosostenibilità degli investimenti privati e pubblici. Con CONFALIS vogliamo assicurare solida identità e diffuso senso di appartenenza al sistema associativo, che ad essa fa riferimento. Le assicuro che l’interesse su CONFALIS è già molto alto.
Il confronto con il mondo istituzionale è caratterizzato da visioni frammentate e diversificate. La burocrazia non è poca, ma siamo convinti che gli sforzi delle istituzioni per uniformare le norme e rendere il settore più competitivo a livello globale stiano andando nella giusta direzione. Noi abbiamo presentato la nostra associazione al Governo, con il quale auspichiamo di avere un confronto sempre più serrato. Il tema delle incentivazioni statali al settore l’ho affrontato in più occasioni, richiedendo costanza temporale nell’erogazione e chiedendo accelerazioni in favore di tutte quelle imprese associate che contano su queste misure”.
- La logistica, o meglio la creazione di un sistema logistico, può determinare un cambiamento nel sistema di trasporto del nostro Paese, può favorire il Mezzogiorno. Il tema è, a suo parere, legato alla creazione della Zes? Cosa ne pensa?
“Io credo che ogni azione dei decisori politici-governativi finalizzate a dare impulso all’economia del Mezzogiorno d’Italia sia la benvenuta. Leggo che la Campania è tra le regioni ammissibili per le Zes, assieme alla Calabria. Concedere un mix di vantaggi fiscali, creditizi, deroghe e semplificazioni normative a quell’area geografica è molto importante. Questo lo ha ben compreso sia il Presidente Pietro Spirito che la Regione Campania, che ha dato un importante contributo per il varo del Decreto.
Dal punto di vista economico la Zes è importante perché lo sviluppo del porto passa per lo sviluppo dell’industria.
Come dicevamo prima, il rilancio del Mezzogiorno è uno dei nostri macro-obiettivi. Stiamo lavorando per ridurre il divario tra il Nord ed il Sud, divario che non solo aggrava la posizione nel Sud, ma anche quella del Nord. Se non si abbatteranno i costi della logistica e del trasporto, non solo tale divario sociale ed economico aumenterà , ma non si darà al cittadino del Meridione la possibilità di acquistare in maniera più competitiva i prodotti che vengono venduti dalle aziende del Nord Italia, ed a sua volta al Settentrione di poter trasportare tali prodotti a costi vantaggiosi, creando così un circolo vizioso che penalizza tutte le parti coinvolte. Quindi, attraverso un costo della logistica più basso, le aziende del Nord, come quelle del Sud, potranno acquistare a prezzi più competitivi i prodotti, che saranno a loro volta trasportarti e venduti a prezzi più concorrenziali, aumentando la produzione e quindi l’occupazione sia al Nord che al Sud. Minori costi della logistica determinano più vendite, più competitività , più produzione, e quindi più occupazione”. - Presidente Grimaldi, vorrei chiudere la nostra intervista con una domanda sull’incontro promosso alla stazione marittima di Napoli. Siete riusciti a coinvolgere i principali operatori del settore della logistica, il Governo, la Regione Campania. Si può affermare che la vostra forza è prima di tutto quella di mobilitare gli stakeholders?
“L’evento del 17 Luglio alla Stazione Marittima di Napoli è stato unico, sia per spessore istituzionale sia per i temi concreti affrontati durante il dibattito. La qualità delle persone coinvolte è rilevante, così come rilevante è stata la partecipazione: oltre 2000 imprenditori del trasporto e della logistica e più di 2000 uditori provenienti da altri settori. Un risultato straordinario. Non le nascondo una certa soddisfazione: far confluire nel medesimo luogo più di 4000 persone non è cosa semplice. Il mondo dell’impresa ha dato una risposta incredibile. Il mondo istituzionale era rappresentato ai massimi livelli. La presenza di Bruno Vespa come moderatore delle sessioni politico-istituzionali e di Sergio Luciano di Panorama per la sessione tecnica in materia portuale è una testimonianza di quanta attenzione ci sia verso il fenomeno associativo ALIS. Ma non ci adagiamo certo sugli allori. Abbiamo lavorato sodo in questi mesi nella consapevolezza che per fare grandi cose ed ottenere grandi risultati occorre sacrificio ed abnegazione. A Napoli abbiamo rappresentato le nostre idee, focalizzando la nostra attenzione su quanto sia importante connettere l’Italia attraverso l’intermodalità e, soprattutto, cosa voglia dire connettere l’Italia all’Europa e al resto del Mondo.
Come ho avuto di dire proprio a Napoli, noi di ALIS prima facciamo le cose e poi le raccontiamo. Gli stakeholder se ne accorgono ed è per questo che ci stanno dando fiducia”.