Attualità
Salerno Auto Terminal srl: nata nel 1996 da famiglia Autuori e Gruppo Grimaldi
Traffico auto e rotabili, un settore di punta dell’economia del sistema portuale campano
di Emilia Leonetti
Porta Ponente, scalo di Salerno, la prima arrivando dall’autostrada, superata la rotatoria e discesa la rampa che porta alla città. E’ una mattina di fine agosto, afosa. Attendo da qualche minuto all’ingresso del terminal dedicato al traffico di auto e rotabili, una peculiarità dello scalo, l’AD della società “Salerno Auto Terminal srl”, Ferdinando Autuori. Erede di un’antica famiglia che dal 1870 fa parte del cluster marittimo salernitano. La prima ad aver avviato nel 1970 l’attività di movimentazione del traffico di autoveicoli, esportando all’epoca la storica “126” prodotta dallo stabilimento Fiat di Cassino.
L’area, superato il varco di accesso, è organizzata, come tiene a precisare Ferdinando Autuori, in maniera da dividere le due tipologie di traffico. La “Salerno Auto Terminal srl” al 50% di “Automar spa” e al 50% di “Michele Autuori srl”( Gruppo Grimaldi) gestisce il traffico auto, mentre la società “Euromed” al 100% del Gruppo Grimaldi, gestisce il traffico degli autoarticolati.
Si tratta di 46 mila mq. dedicati al settore “auto” e 36 mila mq. al settore “autoarticolati”, suddivisi, per entrambe le tipologie di traffico, in aree di sosta in attesa di imbarco e aree di sosta in attesa di trasferimento ai mercati di destinazione. Un mercato vasto, grazie alle dimensioni e alla modernità della flotta del Gruppo Grimaldi (dall’Europa, all’America, all’Africa). In entrambe le tipologie di traffico la sosta non dura più di tre giorni per le auto e più di due giorni per i rotabili.
“Da sempre il nostro impegno- spiega l’AD- è garantire efficienza nella gestione degli spazi. Questo significa essere in grado di assicurare, nel caso in cui le aree di sosta siano occupate, l’immediato imbarco di auto in sovrannumero. Ciò è anche favorito dalla grande collaborazione esistente tra i diversi attori. Mi riferisco alla società che gestisce il terminal, all’armatore Grimaldi che trasporta la merce e all’operatore logistico, Automar. In generale, avendo uno scalo di limitate dimensioni, da sempre abbiamo dovuto cooperare, trovando continuamente punti di equilibrio tra i diversi interessi. E’ questa capacità che ci ha consentito di crescere e di mantenere alti livelli di efficienza per i terminal.”
Ogni anno da qui partono e arrivano oltre 400 mila auto. L’attività di movimentazione impegna ogni anno tra i 50 e i 70 lavoratori della Compagnia Portuale di Salerno. Anche questa è una peculiarità del porto di Salerno: l’accordo con la CULP che, nel tempo, è stato mantenuto, garantendo il costante ricorso alla manodopera temporanea per le manovre di imbarco e sbarco delle auto. “ Noi- precisa Ferdinando Autuori- diamo le direttive, controlliamo con nostri operatori che le operazioni sulla nave si effettuino in maniera corretta, secondo i piani di stivaggio. Ma alla guida c’è e c’è sempre stato l’operaio della CULP“. La cultura della cooperazione favorisce lo sviluppo e assicura una gestione ottimale delle banchine.
A Salerno, come mi ricorda Autuori, le banchine sono pubbliche. Ciò comporta una condivisione degli spazi con tutti coloro che operano nello scalo. Siamo all’ormeggio 26, nell’area del terminal auto. Ogni giorno attraccano navi Ro-Ro pax da e per Catania (autostrade del mare) e Tunisi ( short sea shipping). Una commistione che non interferisce con il resto dell’attività.
“Una capacità- tiene a sottolineare l’Amministratore Delegato- che non risolve la carenza di spazi per la sosta dei veicoli.” Al di là, infatti, della contingente crisi del settore auto che ha portato nel 2018 ad una riduzione del numero di auto movimentate, da 440 mila del 2017 a 400 mila, c’è la necessità di realizzare un “multipiano” per ospitare almeno altri 3 mila veicoli al giorno. Il costo dell’opera, proposto dal Gruppo Grimaldi è di circa 20 milioni di euro.
“Noi siamo pronti a realizzare il nuovo “multipiano”- dice infine Ferdinando Autuori- Per far sì che il nostro terminal conservi la sua posizione di “focal point” nel Mediterraneo per il traffico auto, è indispensabile fornire un servizio di qualità a prezzi competitivi. Questo non può avvenire se non possiamo, come abbiamo sempre fatto, continuare a investire nell’ammodernamento degli impianti, nel potenziamento delle infrastrutture materiali e immateriali.”
Siamo nuovamente a Porta Ponente. Prima però di salutarci, preciso che tornerò per visitare il partner che contribuisce alla parte logistica della gestione del terminal: Automar spa. “Certo- mi dice- l’accompagnerò, la sede è fuori Salerno.”