Umberto De Gregorio: gli effetti positivi della governance dell’AdSP tra due anni.
Il Presidente EAV esprime il suo punto di vista sui cambiamenti in corso
di Emilia Leonetti
Con l’intervista al Presidente della società di trasporto regionale, EAV, diamo avvio alla rubrica “Quattro domande a…”. Rubrica di opinioni e di approfondimento su tematiche collegate al settore portuale e del trasporto che coinvolgerà esponenti di spicco della città e della regione. Umberto De Gregorio, Presidente dell’EAV, inaugura questa finestra sul sistema portuale “visto” dall’esterno.
1) Presidente De Gregorio, dal suo osservatorio, come valuta il sistema portuale campano. A due anni dall’avvio della riforma che ha ridotto le Autorità Portuali da 25 a 15, che ha dato vita ai sistemi portuali e che punta sulla interconnessione tra i diversi sistemi di trasporto?
“Per risponderle faccio un parallelo con EAV. Sembra che il Presidente Pietro Spirito abbia messo in moto una serie di azioni che dovrebbero rivoluzionare i servizi forniti dal porto alla città. Probabilmente gli effetti positivi si avvertiranno in un periodo non breve. Come è accaduto per EAV, dove siamo stati e siamo ancora impegnati in interventi di natura strutturale, che hanno richiesto e richiedono tempo, e dove per questo il servizio non è ancora percepito dagli utenti come significativamente migliore. Così immagino che sia per il porto e per il sistema portuale campano. Il giudizio dunque, sulla riforma e sui processi che la nuova governance ha attivato, è positivo.”
2) Quali sono i punti di contatto tra EAV e l’Ente di governo del territorio portuale?
“Il primo punto di contatto è che l’Autorità portuale, come EAV, è strettamente influenzata da una serie di fattori esterni. Nominare un Presidente o un Ad non è di per sé sufficiente a garantire il cambiamento. Il ruolo che ha un Presidente è anche quello di riuscire a superare tutto ciò che ostacola il cambiamento. Mi riferisco ai rapporti con i sindacati, al rapporto con la politica che deve essere di forte collaborazione ma di assoluta indipendenza, al rapporto con gli altri Enti che spesso sono lenti, burocratici. La direzione, a mio parere, deve essere di grande collaborazione, coniugata con una costante pressione per lo snellimento delle procedure, indispensabile per accelerare i tempi. Intendo dire che a noi spetta evidenziare le contraddizioni che esistono e che impediscono il cambiamento.”
3) Restando sul tema dello “snellimento” delle procedure. Siamo in attesa dell’approvazione da parte del Governo del Decreto sullo snellimento delle procedure amministrative per le aree “ZES”. Augurandoci che l’iter di avvio della ZES Campania si concluda al più presto, cosa pensa dello strumento? Lo ritiene sufficiente per rafforzare il tessuto economico-produttivo della Campania?
“Sento parlare di ZES da molti anni, quando si parla da molto tempo di un argomento tendo ad essere un po’ diffidente. Il rischio che rappresenti un modo per non affrontare i nodi infrastrutturali esiste. Per scongiurare questo rischio occorrerebbe sburocratizzare al massimo le procedure, cosa che mi sembra non ancora compiuta. Penso, poi, che le agevolazioni fiscali debbano essere finanziate e che debbano essere sufficienti per l’intera area ZES. Quella della Campania è estesa e comprende anche aree interne, per cui il rischio è creare una disomogeneità di trattamento.”
4) Venendo al rapporto porto-città, ritiene che abbiamo imboccato la strada giusta per l’integrazione?
“Ritengo che il porto sia ancora un po’ dispersivo. Eav ha installato una navetta per il collegamento tra Porta Massa e Beverello per dare risposta a esigenze di spostamento all’interno dello scalo. C’è ancora un grande lavoro da fare e in questo processo di integrazione il progetto del Beverello è fondamentale ed è una grande opportunità per Napoli. La zona del Beverello con Piazza Municipio, a lavori terminati della Linea 1 della Metropolitana, rappresenterà il maggior punto di interesse turistico e di traffico passeggeri per tutto il Mezzogiorno. E’ obiettivo strategico . Tutti noi dobbiamo smettere di fare polemiche fini a se stesse: sono uno dei mali della città, soprattutto quando la polemica non è in grado di proporre una soluzione alternativa. Collaboriamo tutti con il nuovo progetto portato avanti dal Presidente Spirito.”