Mario Calabrese: il piano della mobilità, le opere, i collegamenti con il porto.
L’Assessore alla Mobilità del Comune fa il punto della situazione
Di Emilia Leonetti
- Assessore Calabrese, partiamo dalla linea M1. infrastruttura fondamentale per connettere porto-aeroporto-stazione ferroviaria. Quali sono i tempi previsti per la conclusione dei lavori ?
“Come lei giustamente evidenzia, la linea M1 è un’infrastruttura fondamentale per la città, la cui rilevanza è stata riconosciuta anche dal Governo. Ricordo, infatti, che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha inserito quest’opera, come anche la linea M6, tra le opere strategiche di rilevanza nazionale. Per completare la linea M1 in accordo con la nostra concessionaria, Metropolitana di Napoli, abbiamo messo a punto un ambizioso programma di ultimazione degli interventi.
Entro il 2019 è previsto un importante nuovo avanzamento: per questa data apriremo le stazioni Duomo, Centro direzionale e il collegamento diretto della stazione Municipio con il porto, uno dei più importanti al mondo per numero di passeggeri. Si tratta del momento più significativo dopo l’apertura della stazione Garibaldi, la “porta del ferro” per l’accesso alla città, e della stazione Municipio, “la porta del mare”. Sempre nel 2019 è prevista la consegna dei nuovi treni che ci consentiranno di disporre su questa linea, che già oggi trasporta circa 45 milioni di passeggeri all’anno, frequenze più adeguate alle esigenze della città. La seconda scadenza fondamentale è prevista nel 2022, quando sarà attiva anche la stazione Capodichino, la “porta dell’aria”, e le stazioni di Tribunali e Poggioreale.
Si tratta di momenti destinati a cambiare radicalmente il nostro sistema di mobilità e il volto stesso della città, prodotto di un faticoso lavoro, politico per il reperimento delle risorse e tecnico per portare avanti un’opera pubblica tra le più importanti in Italia”.
- In che modo il suo assessorato sta pianificando gli sviluppi del sistema di mobilità a servizio della città, e in particolare il trasporto pubblico su ferro e su gomma? Le faccio questa domanda perché il tema della mobilità è centrale per lo sviluppo economico di Napoli e della sua area metropolitana, con il porto che è una delle principali realtà economiche del territorio.
“Con il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, il PUMS, approvato dalla Giunta nel 2016, è stata definita la visione politica del nuovo sistema di mobilità che si intende realizzare in città entro il prossimo decennio: un sistema di mobilità che dovrà essere attivo, bello, condiviso e intelligente. Dovrà facilitare e incoraggiare la mobilità ciclabile e pedonale, dovrà essere realizzato estendendo l’esperienza fatta con le nostre metropolitane, non solo utili e funzionali, ma anche belle. Condiviso, nel senso di promuovere il trasporto pubblico ma anche le tante possibilità offerte dalla sharing mobility, per la quale si registra una forte propensione soprattutto delle nuove generazioni. Intelligente, nel senso di fortemente permeato da tecnologie telematiche che consentono forme evolute di controllo e gestione della mobilità. Il cardine di questo sistema di mobilità è destinato a diventare sempre di più il trasporto su ferro, cui dovranno connettersi e integrarsi, fisicamente e funzionalmente, tutti gli altri sistemi di mobilità.
Il PUMS, nell’incentivare l’uso del trasporto collettivo, prevede azioni legate alle infrastrutturali, ai servizi, alla gestione e alla comunicazione. In merito alle infrastrutture si vuole completare e potenziare le linee metropolitane, potenziare le connessioni tra le linee e ampliare la rete tramviaria. Per migliorare i servizi si sta procedendo a incrementare il materiale rotabile, rinnovare il parco autobus, ottimizzare la rete del trasporto pubblico su gomma, sperimentare servizi autorizzati per le linee a domanda debole, supportare lo sviluppo del servizio di Taxi sharing, riorganizzare gli stazionamenti e i percorsi delle linee extraurbane su gomma. Per quanto attiene alla gestione si vuole ridurre la frammentazione della gestione dei servizi di trasporto pubblico, modificare i contratti per servizi TPL, ridurre l’evasione tariffaria e migliorare l’offerta di titoli di viaggio. Per la comunicazione si vuole avviare azioni per fidelizzare l’utenza attraverso la rideterminazione dei costi degli abbonamenti, l’introduzione di abbonamenti integrati trasporto pubblico – sosta e trasporto pubblico – bike sharing e la sperimentazione di forme di acquisto dematerializzato dei titoli di viaggio”.
- Uno dei problemi che continuano a pesare sul funzionamento dello scalo è la commistione tra traffico veicolare cittadino e portuale. Quali soluzioni sono allo studio? In che modo si pensa di procedere?
“Il rapporto tra porto e città è una problematica storica e complessa per la rilevanza dello scalo e per la posizione stessa di alcune importanti funzioni portuali rispetto al centro della città. Gli interventi di ristrutturazione e ammodernamento che il porto sta avviando, come anche gli interventi sulla direttrice costiera che sta realizzando il Comune, sono l’occasione per ripensare, in chiave moderna e funzionale, gli spazi comuni e di scambio. In questo è fondamentale l’ottimo rapporto di collaborazione tra l’Assessorato e l’Autorità Portuale che si è instaurato fin dall’insediamento del Presidente Spirito, e che ci sta consentendo di portare avanti un lavoro molto importante e puntuale. Si tratta di confrontarsi su tutte le scelte per le aree di “confine” tra il Porto e la città e sulle scelte funzionali che attengono la mobilità di passeggeri e merci. Sono convinto che in questo modo, passo dopo passo, otterremo ottimi risultati. Nell’ambito del progetto “Beverello” è importante che sia accompagnato da uno studio sul sistema dei trasporti e della mobilità in ingresso e in uscita dei veicoli. Abbiamo chiesto all’autorità di sistema di approfondire le criticità che si genereranno su via Acton. Abbiamo anche chiesto di riorganizzare la sosta dei taxi all’interno dell’area portuale, come previsto dal PUMS. Sarebbe auspicabile che il porto e la stazione Garibaldi seguissero il modello sperimentato positivamente all’aeroporto di Capodichino. In generale c’è la necessità di studiare e definire i flussi di mobilità all’interno dell’area portuale e in rapporto alla città. Siamo impegnati perché, dopo lo studio, si avvii un confronto per individuare soluzioni compatibili con la città e con il traffico portuale”.
- In questo quadro, il progetto del waterfront è uno dei principali interventi urbanistici che trasformeranno non solo l’area turistico-passeggeri dello scalo, ma anche il centro di Napoli. Cosa ne pensa? Mi riferisco in particolare alla filtering line e, più in generale, al piano di riqualificazione e riorganizzazione dell’area compresa tra il Molo san Vincenzo e l’Immacolatella Vecchia?
“Abbiamo già avuto alcuni incontri di lavoro per raccordare il lavoro di progettazione che si sta facendo per l’area del molo Beverello, il piazzale dell’Angioino e l’area fino all’Immacolatella vecchia con le scelte progettuali fatte per piazza Municipio e per il sottopasso di collegamento tra la stazione della metro e il piazzale antistante la stazione marittima.
L’obiettivo di questo lavoro comune è preciso: proporre soluzioni per risolvere la storica problematica della connessione, sia per il trasporto pubblico che per il trasporto privato, tra queste due aree. E’ un tema molto complesso, visto l’elevatissimo traffico di passeggeri e merci che interessa l’area, per il quale occorrono soluzioni pensate con attenzione che sono destinate a caratterizzare questo pezzo di città per i prossimi decenni. Anche su questo punto attendiamo le proposte dell’AdSP”.
- Uno dei temi della riforma è l’intermodalità. La creazione di un sistema efficiente di collegamento porto-interporti-mercati di destinazione utilizzando al meglio il ferro e la gomma. Uno dei progetti cui sta lavorando l’AdSP è la realizzazione nell’area orientale di un nuovo raccordo ferroviario con una lunghezza di binario di 750 metri. Quale contributo sta fornendo il suo assessorato e soprattutto quale ruolo svolge?
“Sul tema del trasporto delle merci da e per l’area portuale sono state formulate, grazie alla collaborazione tra l’Autorità di Sistema Portuale Campano, il Gruppo Ferrovie dello Stato e il mio Assessorato varie possibili soluzioni finalizzate a connettere l’area portuale con la rete ferroviaria nazionale. L’obiettivo del Comune, in linea con i piani di sviluppo del porto, è quello di spostare sempre più il trasporto delle merci dalla gomma al ferro e di ridurre in questo modo il traffico di mezzi pesanti che attraversa la città. Ovviamente questo obiettivo deve essere perseguito salvaguardando il territorio della zona est del città, destinata a conoscere un forte sviluppo nei prossimi anni”.